Marco Malvaldi Come i fumi confusi

 

Montesodi Marittimo è un paesino nell’entroterra toscano, di quelli dove ci sono più galline che abitanti e dove gli abitanti si accoppiano tra loro da secoli, con molto poco ricambio. Il paese è piuttosto chiuso, divisi da tempo immemorabile in due fazioni: i tradizionalisti, che fanno riferimento al prete, e gli innovatori, senza un capo riconosciuto. In questo posto ameno giunge un giorno un medico – professoressa in pensione, anziana e di salute cagionevole; tra gli «innovatori», quella di maggiore statura morale e culturale. Il medico del paese sta per redigere il certificato di morte, quando il Pazzi fa notare alcune petecchie negli occhi della defunta, e si dice certo che siano state causate da soffocamento: la signora non è deceduta per cause naturali. La neve ha assediato il paese e le indagini ufficiali non possono partire. Della questione se ne deve occupare l’appuntato dei carabinieri Vincente, il quale non può fare altro che isolare la scena del crimine e interrogare le poche decine di persone che potevano accedere alla casa della signora Angela. Alla fine dell’interrogatorio, l’appuntato chiama il Pazzi e gli comunica l’esito: tutti gli abitanti del paese hanno un alibi a prova di bomba. Tutti, tranne Piergiorgio Pazzi, il quale, però, non ha un movente apparente: è in
paese solo da pochi giorni. È vero tuttavia che, il giorno dell’arrivo, il Pazzi con la signora Angela ha avuto un battibecco in pubblico a proposito dell’inutilità di effettuare le sue ricerche. Per cui, propone l’appuntato, le cose sono due: o è morte naturale, oppure il colpevole è lei. Pazzi decide allora di provare ad indagare per conto proprio; e si troverà coinvolto in una faccenda complicatissima, tra faide centenarie, parentele di nome e parentele di sangue, suonatori dilettanti di didgeridoo e preti africani che corrono velocissimi.
Malvaldi lascia temporaneamente il barrista Massimo e i nonnini al BarLume per dare vita ad un romanzo che potrebbe diventare il primo di una nuova serie di gialli. Presto la saga del BarLume diventerà un serial televisivo.
Marco Malvaldi (Pisa, 1974), di professione chimico, ha pubblicato con questa casa editrice i romanzi della serie dei vecchietti del BarLume (La briscola in cinque, 2007; Il gioco delle tre carte, 2008; Il re dei giochi, 2010; La carta più alta, 2012), salutati da un grande successo di lettori. Ha pubblicato anche Odore di chiuso (2011, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti), giallo a sfondo storico, con il personaggio di Pellegrino Artusi.

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