Chiarelettere, Fuori Collana, 160 pp., 13.00 euro
Franco Arminio ha raccolto qui una parte della sua sterminata produzione in versi. Il libro ci presenta il suo acuto senso del corpo femminile e del paesaggio. Dopo una sezione dedicata agli affetti familiari, le conclusioni sono affidate a una serie di folgoranti riflessioni sulla poesia al tempo della Rete. I versi di Arminio sono semplici, diretti, senza aloni e commerci col mistero. Ogni verso è una serena obiezione alla scrittura come gioco linguistico, è una forma di attenzione a quello che c’è fuori, a partire dal corpo dell’autore, osservato come se fosse un corpo estraneo. L’azione cruciale è quella del guardare: “Io sono la parte invisibile del mio sguardo”.
Cedi la strada agli alberi è un’opera raffinata e popolare, in cui ecologia e desiderio, passioni intime e passioni civili si intrecciano con la precisione dei suoi libri in prosa.
Franco Arminio è nato e vive a Bisaccia, in Irpinia d’Oriente. Ha pubblicato una ventina di libri. Ricordiamo, tra gli altri, Vento forte tra Lacedonia e Candela (Laterza), Terracarne (Mondadori), Cartoline dai morti (Nottetempo) e Geografia commossa dell’Italia interna (Bruno Mondadori). Si occupa anche di documentari e fotografia. Come paesologo scrive da anni sui giornali e in Rete a difesa dei piccoli paesi. Attualmente è il referente tecnico del Progetto pilota della montagna materana nell’ambito della Strategia nazi