Leadership e memetica

Chi è un leader?

Un leader ha completamente se stesso: è un essere totale che ha la capacità di racchiudere tutto in se stesso

Un leader ha la responsabilità etica della vita

Un leader diventa funzionale quando riesce a conquistare l’inconscio

Un leader percepisce se stesso come ipotesi di individuo

Sulla leadership sono state formulate diverse teorie: gestionali, psicologiche, affettive.

In questo scritto vogliamo porre solo alcuni punti di riflessione sulla considerazione del leader. Se, di fondo, gli esseri umani sono tutti uguali, allora che senso ha parlare di persone che si distinguono?

Il leader è un operatore all’interno di un contesto che accrescono il contesto, una specie di provvidenza sociale, provvidenza che la vita ha nei confronti di se stessa, capace di conferire quel tocco in più.

Il leader è fatto di intuizione di un messaggio da nucleo progettuale che deriva dall’in sé ontico. L’istinto-intuizione è come una meta a cui viene sovrapposta una censura morale. L’istinto che viene castrato è quello più vitale che fa da radice alla razionalità. Il leader però è un prodotto di natura. L’intuizione, in effetti, è carente di razionalità. Quando il leader ha un’intuizione, è importante che il leader sappia ascoltare la parte di se stesso più conveniente, trascendendo i memi clonanti.

Il leader ha bisogno di conoscenza ontopsicologiche. Il pensiero dello stereotipo ha sempre ha stessa forza. L’intuizione è invece una ventata di aria fresca.

Il leader deve saper servire al meglio il contesto della sua ambizione. Raramente gli individui infatti sono in grado di servire il contesto della nostra ambizione. Il leader deve essere un “trovatore di soluzioni”.

Il leader deve avere una cultura generale ampia, uno strumento minimo

Il leader deve avere una cultura specifica sulla sua missione

Il leader deve trascendere gli stereotipi

La figura del leader dunque, è focalizzata sull’in sé ontico: vede l’immagine della realtà agendo, allo stesso tempo, sia da monitor di riflessione che di deflessione.

Un’onda d’urto che cerca di farsi strada in u mondo in cui la democrazia non è altro ce una diversa distribuzione della sovranità.

 

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