Don Pasquale

Liudmila Lokaichuk (Norina); Sung Min Song (Ernesto) | Foto: Martin Kaufhold

 

L’opera buffa è un momento di svago, un’occasione per dimostrare che la musica classica non deve avere sempre concetti complicati e morti strazianti. Susanne Lietzow e il suo team hanno deciso di rendere la storia ancora più attuale.

Le piccole chicche nel testo per esempio: Norina desidera un’auto e compra una Ferrari, vuole uscire a fare la bella vita e spende milioni di euro.  La scenografia di Aurel Lenfert gioca su una semplicità kitsch: mobili e arredamento in animal-stile, giardino con fiori giganti o farfalle umane e Jasna Bosnjak nei costumi richiama gli elementi: i vestiti leopardati di Don Pasquale, i vestiti in pastello del Dottor Malatesta o i vestiti in ecopelle di Norina e Ernesto. Il troppo storpia? No, anzi: l’elemento gioco permea ogni attimo e centimetro in scena e completa il tutto, svelando i singoli elementi del puzzle.

Degne di menzione le performance dei protagonisti. Simon Bailey nei panni del Don Pasquale in sovrappeso, prende in giro se stesso in continuazione; Max Dollinger nei panni del Dottor Malatesta è quel  delinquente che crea casini a fin di bene; Liudmila Lokaichuk è unica nella parte di Norina.. straviziata ma decisa; Sung Ming Song è una piacevole sorpresa nei panni di Ernesto: giocoso, serio e tenero quando saluta la servitù. Anche i ruoli minori come il notaio (Chayang Choi) e il massaggiatore Fabio (Ethan Udovich/Marc Schweig), sono i tasselli che si integrano perfettamente nella storia.

Il risultato? La storia di un vecchio scapolo molto ricco  che sposa una giovane donna e guarisce. Il segreto del successo?  Una messa in scena unica e, non  da ultimo, una musica, che è meravigliosa da indulgere e promette la più alta arte del belcanto.

Curiosi? Non perdete allora l’occasione di perdere l’ultima in cartellone per l’attuale stagione: il 5 febbraio.

Info e biglietti su www.staatstheater.saarland

 

Elisa Cutullè

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