AUFBRÜCHE- In partenza

 

Marioenrico D´Angelo: »Grace« | Ensemble | Foto: Bettina Stöß

La vita è fatta di nuovi inizi, di partenze, piccole o grandi che siano. C’è sempre qualcuno che sempre partire da qualche parte.

Nel termine stesso Aufbruch  c’è un qualcosa di dinamico che rappresenta un inizio e  un primo passo. Tuttavia nell’etimologia vi è nascosta anche una nota violenta: si può  affrontare qualcosa di nuovo solo se si vince la resistenza, anche con la violenza, se gli strumenti convenzionali non sono più sufficienti o se abbiamo dimenticato la chiave. Solo così si può iniziare una nuova fase della vita.

Una metafora della duplicità delle partenze: opportunità e pericolo, primi passi in un mondo sconosciuto o un movimento nel momento sbagliato. Tuttavia, riteniamo che una nuova partenza sia per lo più positiva. Perché siamo curiosi, perché vogliamo “creare” qualcosa, o semplicemente perché attendiamo con ansia il percorso verso il nostro obiettivo. Moritz Ostruschnjak e Marioenrico D’Angelo hanno presentato i propri viaggi personali.

Ostruschnjak ha intrapreso un viaggio audio-musicale incentrato molto sui contrasti e sugli aspetti negativi, paurosi della vita. Missili-stella, bombe, scenografia inesistente. Un semplice telo bianco sui cui i ballerini, in contrasto pop, hanno disegnato i propri percorsi di vita. L’individualismo ha la meglio: è il singolo che deve trovare la propria via in una vita stereotipata in cui il marionettismo sembra averla vinta. Realtà, desiderio e fantasia, sono così uniti che è difficile districarli e settare una nuova direzione.

D’Angelo ha optato per contrasti meno forti in termini di colori. L’opulenza di tende opulente che diventavano parte integrante esibizione veniva attutita dalle magliette Anni 90 di JPG. Macchie di colori anticonformisti in una società volta alla perfezione. L’individuo esiste anche in questa visione, ma è un individuo che mira alla completezza attraverso l’altro. Pur sembrando di voler sfuggire ai contatti sociali, li cerca, li emula, li interiorizza. Spariscono i confini fluidi e il viaggio è si intraprende nelle relazioni, nelle conoscenze, nel proprio io. Ci sono alti e ci sono bassi, ma tutto fa parte di un unico percorso volto a conferire al viaggio l’onere/onore di diventare il punto di partenza di una nuova fase della vita. La scelta di D’Angelo di ottenere il supporto musicale con alcuni dei brani dell’unico album da studio di Jeff Buckley, si rivela essere una soluzione ottimale. Le fasi della vita sono diverse, ma esiste un filo conduttore, invisibile ed impalpabile che tiene insieme tutto.

 

 

Elisa Cutullè

 

Prossimi spettacoli:

21, 25 e 29 maggio; 10 e 16 giugno

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