L’identità culturale va preservata: Debora Difonzo

Nata e cresciuta in Italia, in un’amena cittadina della provincia di Bari.

Innamorata della cultura e delle tradizioni tedesche, dopo aver conseguito il diploma di Maturità Classica, si trasferisce giovanissima in Germania dove prosegue nel percorso di studi umanistici presso l’Università di Saarbrücken. 

Dal 2002 svolge l’attività di insegnante di italiano presso diverse VOLKSHOCHSCHULEN. E, dopo 3300 ore di insegnamento della lingua italiana all’attivo, nel 2018 fonda a Saarbrücken la Scuola “ITALIENISCH LERNEN – Debora Difonzo”, con l’intento di continuare a diffondere la lingua e la conoscenza della cultura italiana. 

L’efficace e mirato programma d’insegnamento proposto agli studenti ha già consentito a numerosi cittadini tedeschi, di apprezzare e apprendere, in tempi relativamente brevi, la lingua italiana, favorendo in tal modo uno scambio interculturale propedeutico al consolidamento dell’amicizia fra la cultura tedesca e quella italiana, diverse ma complementari fra loro.

A settembre è stata nominata responsabile Saarland del MAIE. L’abbiamo incontrata.

 

Cosa è il MAIE?

È un partito polito, acronimo di Movimento Associativo Italiani all’Estero, fondato dal Senatore, Sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo. Si occupa principalmente di tutelare i diritti degli Italiani all’estero, nonché di promuoverne la lingua e la cultura.

 

In che cosa si differenzia dalle altre associazioni per la promozione e la cultura della lingua all’estero?

Il MAIE si prefigge di mantenere saldi e uniti gli italiani. I tanti italiani che ci sono nel mondo devono avere la possibilità di sentirsi veramente italiani. Vivendo all’estero può capitare di perdere, in un modo o nell’altro, le proprie radici. È necessario, tuttavia, che le loro radici vengano mantenute e ciò, per esempio, è possibile fornendo corsi di lingua. In questo modo i figli degli italiani nati all’estero o anche trasferitisi in seguito dall’Italia, possono mantenere e/o conoscere la propria lingua e le proprie tradizioni che, ahimè, spesso vanno perdute.

Mi è capitato di conoscere moltissimi italiani, nati e cresciuti all’estero, che spesso hanno, veramente, crisi di identità perché non si sentono al 100% Italiani: in Germania vengono considerati italiani, mentre in Italia, tedeschi. Secondo me questo nasce da un’insicurezza legata al fatto di non conoscere bene la lingua e neanche le tradizioni che appartengono al loro paese di origine.

Bisogna quindi dare forza, infondere sicurezza a questi italiani in modo che si sentano italiani a tutti gli effetti.

 

Come ti sei avvicinata al MAIE?

Mi sono avvicinata al MAIE perché per me non è semplicemente un movimento politico, bensì una famiglia a cui mi sento di appartenere. Questa appartenenza è frutto del mio entusiasmo, della mia passione di trasmettere la lingua e la cultura italiana all’estero. Ciò non solo agli italiani nati e cresciuti in Germania, ma anche ai tedeschi che amano la nostra lingua. I tedeschi amano l’Italia come paese, dal punto di vista turistico e culturale, ma anche perché hanno a che fare con tanti italiani. Potrei dire che tra italiani e tedeschi c’è, in un certo senso, una vera mescolanza per motivi di amicizia, amore, antenati italiani ma non solo.

 

Cosa cambia, per te, ora che sei diventata responsabile del MAIE per il Saarland?

Rappresenta un arricchimento dal punto di vista personale. Anche se continuerò con la mia attività di insegnamento, grazie a questa nuova carica potrò lavorare per loro e offrire, per loro, diffondere cultura e lingua italiana nel Saarland

 

 

Elisa Cutullè

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