State Vlad (in Tears)- Il rock dall’anima europeo-Italiana

 

Due italiani (Christian e Dario Miconi), un australiano (Gregor Friday) e un rumeno (Cosmo Cadar): questa è l’internazionalità del gruppo, nato in Italia 9 anni fa e che da 3 anni è stabile a Berlino.

Abbiamo incontrato il leader, Christian, per scoprire qualcosa in più sul nuovo disco e i nuovi progetti.

 

Quest’anno avete presentato al M’Era Luna, l’evento più «cult» della scena musicale (Gothic e Alternative) tedesca e internazionale alcuni dei nuovi bravi. Come è stata questa esperienza per voi?

Ci sentiamo sentiti onorati di poter “entrare” dalla “porta principale”, quest’anno poi, dopo tante vicissitudini di ogni tipo, tra tanti dolori, sapori e dissapori per dimostrare che siamo ancora qui, in piedi. Abbiamo urlato al mondo quanto siamo «Unbroken» e abbiamo potuto farlo in una cornice perfetta.

 

Unbroken: Nomen est omen?

Esatto…la nostra vita degli ultimi anni racchiusa in questo disco…ancora in piedi…forti e coraggiosi…sopravvissuti.

 

È il primo album prodotto interamente in Germania. Che differenze rispetto alle produzioni relative agli album precedenti?

Beh la prima senza dubbio è ovvia: il primo disco prodotto scritto e registrato totalmente in Germania. Un sound nuovo, intenso, con contaminazioni di carattere “alternativo internazionale” , un disco che racchiude una grossa parte della nostra vita, tanti cambiamenti, sofferenza, amori perduti e di nuovi trovati…un disco che sa di vita…di sopravvivenza…

 

«Burn inside» è il primo singolo estratto dal vostro album in uscita ad Agosto. Come è caduta la scelta su questo brano?

Abbiamo scelto questo brano perché per noi rappresenta una perfetta mistura di ciò che eravamo e ciò che siamo oggi, sia al livello di sound che da un punto di vista prettamente artistico.

Burn inside è un brano perfettamente “bilanciato”, un brano di apertura di un nuovo album che lascerà tutti davvero felicemente sorpresi.

 

Attesa, gioia, dimostrazione di una rinascita… cosa è che ti “brucia dentro”?

Cosa ci brucia dentro? Ma è ovvio! la vita stessa! La voglia di esserci, di comunicare al mondo che non ci siamo spezzati, anzi, siamo più forti di prima, e non aspettiamo altro che regalare attimi di intense emozioni e condividere con tutti i nostri fan ed amici, tutto ciò che abbiamo dentro, dalla prima all’ultima nota….di vita…

 

Il video, volutamente (?) si focalizza su di voi e su un vostro “ospite” neonato, con cui interagisci. Tutto ciò che vi circonda sembra un bianco purificatore, di rinascita. Ci puoi raccontare qualcosa più sul video?

L’idea dietro il video è semplice…una vera e propria rinascita della Band, sotto ogni punto di vista. Durante questi ultimi due anni qui a Berlino ne sono successe di cose: abbiamo lottato, abbiamo perso una persona a noi tutti molto cara (un amico, anzi ,il primo amico che io e Dario abbiamo conosciuto qui, in questa città “folle”),abbiamo sofferto, pianto, e lottato ancora ed ancora, con la nostra musica, che ovviamente risponderà a tante domande di molte persone…E così, avere nel nostro nuovo video una bimba, un simbolo di purezza, di rinascita e di speranza, abbiamo ritenuto fosse un ottima idea ,e credo che possa essere considerata una vittoria!

 

Tra i brani contenuti nel nuovo album, quale è quello, secondo te, più rappresentativo dell’evoluzione del gruppo e perché?

Considero Unbroken come una storia unica, divisa in capitoli…per avere una vera idea del senso di Unbroken è necessario “sentire” tutti i brani…

Se però dovessi dire quale, secondo me, è uno dei più significativi allora nominerei «Don’t let us fall», perché l’ho scritta in un momento davvero difficile, in cui ho capito ancora una volta, più di sempre, che per tenersi le persone che amiamo bisogna lottare…tanto, e sempre…

 

Come ci si sente a pubblicare il quinto album? Che percorso evolutivo musicale segue?

E’ una sensazione stupenda, e pensare che 2 anni fa pensavo che non ci sarei arrivato al 5 disco…dopo tutto ciò che ci (e mi) è capitato, pensavo che la vita mi avrebbe inghiottito del tutto…ed invece…eccoci qua.

 

Questo mese portate anche il vostro nuovo disco in tournee: cosa vi aspettate dal pubblico di Berlino, Amburgo, Colonia, Oberhausen, Ottweiler, Monaco di Baviera e Dresda?

Soltanto una cosa…come sempre…Emozione e passione fino alle ossa…

 

Festival, Supporter, Main Act: che differenze, a livello di esperienza ci sono per voi?

Suonare dal vivo è sempre una esperienza forte ed intensa, sempre diversa, posso affermare, però, che suonare come headliner di sicuro ci dà la possibilità di esprimerci fino in fondo, potendo “regalare” ai nostri fan tutte le emozioni che la mia band può dare…e poi, il nostro backstage sarà sempre il più figo [sorride].

 

 

Che opinione avete delle versioni acustiche, unplugged?

Io personalmente adoro suonare in acustico, sarà perché sento tutto così vicino a me, nella sua “nudità” la musica ti avvolge con un intensità diversa… PS: non vedo l ora di suonare in acustico!!! Prima, però, dobbiamo rockeggiare alla grande!

 

Elisa Cutullè

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