Le opinioni su questo libro sono diverse. Chi lo adora, chi lo sminuisce, chi vede una copia dei grandi del giallo chi una scrittura innovativa.
Il libro non è un giallo in senso stretto: si parla di omicidi, di sparizioni. Si sfiorano temi come la pedofilia, l’ingnoranza e il qualqunquismo, la difficoltà ad accettare chi è diverso da noi, la necessità di avere una vita regolata da mantra, il sediserio di perfezione.
Un racconto immaginifico che costringe il lettore a pensare a guardare con i propri occhi quello che accade. Colpisce l’inerzia dei personaggi: tutti quelli che potrebbero combattere, agire, sono in realtà come “mummificati” e privati di spirito d’iniziativa. L’unico che non può combattere la sua imperfezione fisica, si crea le regole, è cosciente del proprio essere e vorrebbe essere diverso. Tuttavia si rende conto che non può esserlo.
Una storia sull’incapacità di amare e di convivere con se stessi.