Draquila

Il graffio di Sabina Guzzanti: “Draquila. L’Italia che trema” rivelazione italiana alla Michael Moore

Il festival del cinema di Villerupt, che sarà aperto ancora fino al 14 Novembre 2010, ha anche una sezione dedicata a film non in concorso ma che sono stati giudicati interessanti per riuscire a rappresentare l’Italia. Oltre al film romantici, drammatici o thriller, quest’anno è stato possibile trovare anche uno sguardo graffiante: quello di Sabina Guzzanti.

Cosa aspetta lo spettatore? Un reportage crudo, raccontato a modo di blurb, di cosa sta succedendo in Italia e di come, in effetti, esistano due fronti: chi “ignora” i retroscena e si lascia abbagliare da quello che la vita offre e chi, invece, criticamente e con uno sguardo al futuro, cerca di capire una  vera vita.

Il nome è emblematico ed anche la locandina: un uomo, piccolo di statura che se ne va voltando le spalle; in testa ha un cappello da cantiere ed il suo mantello ricorda un pipistrello, o meglio un vampiro. Ma non si tratta di vampiri buoni o di storie di amore: si tratta di vampiri della libertà di espressione e di intelligenza.

Con uno sguardo impietoso, neutrale ed a tratti leggermente satirico (aspetto sottolineato dai passaggi elaborati a modo di fumetto e con una voce narrante da “blob”) si ritroviamo nell’Abruzzo devastata dopo il terremoto, conosciamo chi è voluto rimanere nelle vecchie case, chi è rimasto nelle tendopoli, chi è riuscito ad avere una casa in un quartiere dormitorio e chi invece è stato sbattuto in qualche albergo sulla costa. Un palcoscenico per uno spettacolo di popolarità: lo spettatore viene travolto da numeri, aspetti, telefonate, situazioni apparentemente assurde ed esce, alla conclusione del film, con un senso di amaro in bocca ed il dubbio se esista, in Italia, veramente una informazione “vera” e non strumentalizzata. L’Italia è degli italiani, ma, apparentemente, veramente di pochi eletti.

 

Il film è stato presentato anche al Festival di Cannes 2010.

 

Elisa Cutullè

 

 

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