La storia di Cenerentola, tratta di racconti dei fratelli Grimm, ha ispirato il mondo della musica e del cinema. La storia di questa brava ragazza che riesce a trovare l’amore nonostante ci siano, attorno a lei, persone crudeli, entusiasma e fa sognare.
Quello di Stijn Celis, è un mondo leggermente diverso per Cinderella. Il balletto ha avuto la sua prima il 28 gennaio 2012 presso lo Staatstheater di Saarbrücken.
L’ex ballerino e attuale coreografo presso lo Staatstheater , ha alle spalle diverse esperienze lavorative in Europa nonché un incarico di insegnante presso la Juliard: anche la sua Ceneretola rispecchia l’integrazione nel mondo reale.
Cerentola è una bella ragazza, questo sì, ma scappa di casa per sfuggire alla matrigna e conosce il mondo, avendo anche le sue prime esperienze, per così dire amorose. Ed è proprio il messaggero che le suggerisce di andare al castello per conoscere i principe. Alla fine butterà in testa al principe una scarpa, disillusa dal fatto che lui, dopo la fuga di lei dal castello, non sia riuscita a riconoscerla e si sia lasciato imbambolare dalle donne incontrate.
Non è un caso che il vestito di Cenerentola sia un vestito di colore rosso e non il solito argento/azzurro che risiede nei ricordi: Il rosso è un colore deciso, forte, della passione e dell’amore. Tutte caratteristiche che a Cenerentola non mancano.
Celis si addentra ancora maggiormente nella trasposizione reale della storia. Le musiche di Prokofjew sono intervallate da musiche di Lex Baxter e la storia si intreccia con ricordi, incubi e desideri. Ottima scelta quella di rendere protagonista la defunta madre di Cenerentola: mentre nei racconti tradizionali si parla solo della sua morte, qui la mamma defunta diventa un punto di riferimento fisso, una guida che da a Cenerentola la forza di capire che, in realtà, lei non ha bisogno di una buona fatina perché la magia e a la forza risiede in ogni singolo di noi.
Scelta particolare quella di affidare la parte della matrigna e delle sorellastre a dei ballerini maschi: forse ad accentare il carattere goffo e/o sprovveduto di queste figure rispetto alla grazia di Cenrentola.
Scenografia minimalista, esemplare, costumi contemporanei e molto evocativi. L’assistenza coreografica è stata affidata a Eri Iwasaki e Claudio Schellino.
Elisa Cutullè