A distanza di dodici anni, lo sguardo da poeta su una Roma periferica e dolente. Undici folgoranti istantanee di vita quotidiana e ispirate considerazioni sulla vita.
Una carriera decisamente anomala quella di Piero Brega. Tra i fondatori del Canzoniere del Lazio e del Circolo Gianni Bosio, attraversa da protagonista i turbolenti anni settanta, affermandosi come una delle voci più carismatiche di una nuova tradizione urbana e caratterizzandosi, assieme ai suoi compagni, per l’originale fusione di elementi etnici con sonorità jazz e progressive, che anticipava di molto la stagione ancora da venire delle “contaminazioni”. Esperienze innovative, proseguite con i Carnascialia e Malvasia, e allargate anche al mondo del teatro dove è anche voce solista dell’opera di Giovanna Marini, “Il regalo dell’Imperatore”.
Poi un’eclisse dalle scene musicali durata circa venticinque anni, in cui si è impegnato come architetto con progetti di grande prestigio come la direzione dei lavori della moschea di Roma agli ordini del prof. Portoghesi. E poi, improvviso e inatteso come una sorta di miracolo…