Può esistere un dibattito costruttivo tra due concezioni del mondo e della fede che tutto fa sembrare opposte l’una all’altra?
Il dialogo imbastito fra il grande pensatore francese e il più accreditato studioso musulmano è un parto davvero inaudito, poiché ne scaturiscono esiti e indizi gravidi di conseguenze per il futuro del mondo globalizzato in cui viviamo.
Una quota sempre più crescente di musulmani vive infatti in occidente e le persone si interrogano sempre più sul pericolo reale delle derive fondamentaliste – come l’assalto omicida a Charlie Hebdo e a Copenhagen – e sul pericolo possibile suscitato dalla presenza degli islamici sul nostro territorio.
Essere islamici non significa affatto essere potenziali terroristi, così come essere cristiani non equivale a essere integralisti (e sappiamo di quali attentati si siano macchiati alcuni cristiani integralisti). L’ipersemplificazione a cui ricorrono alcuni politici per instillare paure utili a raccogliere voti è paradossalmente il modo migliore per radicalizzare alcuni degli islamici più permeabili nel noto gioco al massacro del “noi contro di loro” ingenerato dall’umiliazione e dal rifiuto di chi si vede rifiutato.
Ecco allora il filosofo della complessità Morin e il più illuminato degli studiosi islamici Tariq Ramadan, che insegna all’università di Oxford ed è citato nel romanzo Sottomissione di Houellebecq, sfatare alcuni miti come la staticità del Corano che è invece in perenne rielaborazione e adeguamento con la modificazione della società, lo status della donna che non è complementare a quello dell’uomo poiché sono assolutamente pari benché gli apporti che offrono siano diversi e comunque ugualmente preziosi, la priorità dell’educazione rispetto ai segni esteriori di adesione all’islam come il velo o il foulard.
Edgar Morin e Tariq Ramadan danno vita a una conversazione intensa e autentica, antidogmatica ed estremamente attuale, che tocca i nodi più critici del dibattito contemporaneo: dal conflitto israeliano-palestinese al fondamentalismo, all’antisemitismo e all’islamofobia, fino alla laicità e ai diritti delle donne.
Ne risulta un dialogo che è la dimostrazione di come l’ascolto dell’altro rispettandone la diversità, non solo è possibile, ma può diventare la chiave di lettura per comprendere il passato e interpretare la complessità del presente.
In un periodo come quello presente, in cui i principi fondativi della democrazia e del vivere comune sono minacciati e offesi, ciò che rende attuale questo libro è anche ciò che lo rende «pericoloso»: l’ambizione di poter vivere insieme anche essendo diversi, la speranza che la pluralità — di opinioni, fedi, culture — possa non ridursi a scontro fra civiltà.
Gli autori
Edgar Morin è uno dei grandi pensatori del nostro tempo e continua a esercitare una vasta influenza sulla riflessione contemporanea specialmente nel Mediterraneo, in America Latina e finanche in Iran, Cina e Giappone. Le Edizioni Erickson hanno pubblicato i suoi Il gioco della verità e dell’errore. Rigenerare la parola politica (2009), Pro e contro Marx. Ritrovarlo sotto le macerie dei marxismi (2010), La mia sinistra. Rigenerare la speranza (2011), I miei filosofi (2013), L’uomo e la morte (2014).
Tariq Ramadan, scrittore, giornalista e accademico svizzero di origine egiziana, tra gli intellettuali più influenti dell’Islam occidentale. Docente di Studi islamici contemporanei presso la Facoltà di Studi Orientali dell’Universita di Oxford, dove insegna anche Teologia, dirige il Centre of Islamic Legislation and Ethics (Qatar) ed e membro dell’UK Foreign Office Advisory Group on Freedom of Religion or Belief. Dei suoi numerosi saggi, sono stati tradotti in italiano Noi musulmani europei (2002), Il riformismo islamico (2004), Maometto (2007), Islam e libertà (2008) e Europa domani. Conversazione con Tariq Ramadan (2008).
Claude-Henry du Bord, già docente di Storia della filosofia del pensiero cristiano presso l’Institut Catholique de Paris, e critico letterario, traduttore, saggista, romanziere e poeta.
La Casa Editrice
Le Edizioni Centro Studi Erickson si occupano dal 1984 di didattica, educazione, psicologia, lavoro sociale e welfare attraverso la produzione di libri, riviste, software didattici e servizi on-line. Pubblicazioni molto conosciute e apprezzate, perché affiancano la presentazione scientificamente rigorosa di teorie e metodologie innovative a suggerimenti operativi, studi di caso e buone prassi. Attualmente le Edizioni Erickson hanno un ampio catalogo che tocca i temi delle difficoltà di apprendimento, della didattica per il recupero e il sostegno, dell’integrazione delle persone diversamente abili, delle problematiche adolescenziali e di quelle sociali.