“Quando tocchi un lipizzano, tocchi la Storia” disse un giorno un maestro d’equitazione a Frank Westerman sul rettangolo di un maneggio olandese, dove per caso gli capitò di vedere per la prima volta Conversano Primula, l’unico Lipizzano d’Olanda. Trent’anni dopo questo scrittore, che sa combinare come pochi altri l’esattezza del miglior giornalismo d’inchiesta con l’ispirazione e il piacere della grande letteratura, si mette sulle tracce dei cavalli lipizzani. Il Lipizzano, un cavallo perfetto “creato” per la famiglia imperiale d’Asburgo, scelto e affinato per rispondere alle esigenze dell’élite, un animale geneticamente selezionato con metodi analoghi a quelli che la Germania nazista riservava alla razza ariana e i sovietici all’intensificazione delle colture. Un cavallo che ha saputo affascinare tutti i grandi potenti della storia europea: dall’Impero austro-ungarico a Hitler, Mussolini, Stalin, Tito, Ceauşescu. Fino alle truppe di liberazione americane che durante gli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale riuscirono a negoziare la cessione degli allevamenti di Hitler con i tedeschi – che volevano impedire che i cavalli finissero nelle mani dei Russi – e li introdussero alla fama e al successo di Hollywood. Tra fughe epiche e spericolate deportazioni, questi cavalli attraversano i conflitti bellici e ideologici del Novecento, subendo l’eterno dibattito di natura e cultura e le manipolazioni di scienziati, filosofi, fanatici e dittatori. La loro storia è quella del grande sogno umano di controllare la vita e delle grandi domande etiche che lo accompagnano, da Darwin e Mendel all’uso della genetica. Come in un’inchiesta di cronaca Frank Westerman incontra i personaggi reali che hanno fatto la storia di questa particolarissima razza equina: consulta documenti, spulcia archivi, viaggia all’allevamento imperiale di Lipizza e a Brno al monastero mendeliano, a Vukovar e in una fossa comune di lipizzani in Bosnia, sui luoghi da cui quella storia è passata, registra visi e fatti, parole e sensazioni. Regalandoci un libro straordinariamente interessante, che attraversa mondi, epoche e frontiere.
Titolo originale: Dier, Bovendier –
L’autore – Frank Westerman, nato nel 1964 a Emmen, in Olanda, dopo gli studi scientifici diventa presto giornalista freelance nelle zone più calde del mondo. Nel 1993 e 1994 è inviato a Belgrado, e dal 1997 al 2002 è corrispondente da Mosca. Dal 2002 si dedica esclusivamente alla carriera di scrittore. È autore di romanzi, saggi, reportage. Di Westerman Iperborea ha pubblicato El Negro e io (2009), vincitore del premio Gouden Uil 2005, Ararat (2010), finalista al Premio AKO 2007 e al Premio Kapuciski 2010. Westerman è autore anche di Ingegneri di anime (Feltrinelli, 2006). Pura razza bianca è tradotto finora in otto lingue.