Radici. Sete di conoscenza ed esplorazione. Questi due aspetti antitetici dell’atteggiamento umano nei confronti della conoscenza si possono combinare: partendo alla conoscenza del proprio luogo natio.
E’ il viaggio che Mario Voci compie in questa sua prima pubblicazione. Nativo di Gasperina, dopo aver conseguito il diploma di perito industriale si trasferisce a Milano ma rientra ben presto nella sua Calabria, seppure in un’altra provincia. Ma il legame con le sue origini è difficile da spezzare: vuole scoprire la sua cittadina , la sua storia, la sua arte, la sua natura. Questa la ragione che lo spinge a partecipare a convegni e manifestazioni culturali che trattano questi aspetti, con focus particolare alla correlazione tra l’ordine benedettino e la Calabria.
Questo piccolo compendio è il frutto della sua ricerca. Un agile volume che non è una mera guida turistica: con una prospettiva storico culturale Voci ci accompagna alla scoperta del suo borgo natio raccontandoci storie, mostrandoci immagini e facendoci notare come anche la più piccola pietra ha la sua ragione di esistere.
Dopo una breve introduzione sulle sigle utilizzate ed i simboli fonetici che permetteranno di “leggere” correttamente i termini dialettali utilizzati nel libro si parte alla scoperta del Santuario della Madonna dei Termini che secondo alcuni documenti del 1146 facevano parte dei possedimenti di Santo Stefano del Bosco. La chiesa, che ora si trova ad alcune centinaia di metri dall’attuale cittadina, si erge su una posizione con una stupefacente visione del Golfo di Squillace. Nel 1992 è stata dichiarata Santuario. Si passa indi alla descrizione del rione Pateda e delle chiese ad esso collegate per arrivare alla Chiesa di santa Caterina, filiale della Chiesa matrice. Nel 500 la stessa era una dei cinque luoghi di culto del borgo: vista l’entità degli abitanti ciò dimostra l’intensità della vita religiosa, come sottolinea lo stesso autore. Per quanto riguarda la chiesa di San Nicola Vescovo, l’attuale Chiesa matrice, invece non è certo che la stessa abbia mantenuto la stessa ubicazione del passato, dato che alcuni documenti la collocavano di fronte all’attuale torre campanaria di san Giuseppe.
Lasciando da parte le costruzioni religiose Voci ci accompagna nella natura che ciroda il suo borgo alla scoperta di alcune località attigue come La fontana di Pruppu e l’antica strada che da Gasperina porta a Brisi, Grangia di Sant’Anna e Montauro. Un capitolo a parte è anche dedicato alla Grangia di Sant’Anna e alla distanze della stessa da altri luoghi importanti del circondario.
Altro aspetto caratteristico, forse poco conosciuto, è la presenza dei mulini ad acqua in località Molinella,
Interessante anche l’excursus storico con l’elencazione dei prigionieri di Capua. 112 sono i prigionieri originari del circondario che Ruggero d’Altavilla nel 1098 fa nel territorio di Capua. Gli stessi vengono dati in dono al monaco Bruno e distribuiti sul territorio.
Spirito di amore. Così definisce Marialetizia Buonfiglio la ricerca compiuta da Voci: una ricerca dettata dallo spirito d’amore per la propria terra che vuole accompagnare il visitatore in una realtà quotidiana ma non scontata di una terra travagliata e complicata sottolineando i diversi aspetti dell’esistenza: fede, storia e lavoro.
Una possibilità di apprezzare il passato attraverso lo specchio del presente.