Stefánsson è degno di stare sullo stesso scaffale del Grande Meaulnes, del Maestro e Margherita, dei Quarantanove racconti. Non credo di esagerare. – EMANUELE TREVI –
Il libro – “A volte nei posti piccoli la vita diventa più grande”, a volte la lontananza dal rumore del mondo ci apre al richiamo del cuore e dei sensi, ci insegna ad ascoltare i messaggi dei sogni. È questo intenso sentire a erompere da ogni battito di vita in un paesino di quattrocento anime sperduto nella campagna islandese, dove la luce infinita dell’estate fa venir voglia di scoperchiare le case e la notte eterna dell’inverno accende la magia delle stelle. Un microcosmo che è come una lente di ingrandimento sull’eterna partita tra i desideri umani e le impietose trame del destino, tra i limiti della realtà e le ali dell’immaginazione. Il direttore del Maglificio che all’improvviso, per decifrare la frase di un sogno, si immerge nel latino e nell’astronomia fino ad abbandonare tutto per i segreti dell’universo, l’impiegata delle poste avida di vita che legge ogni lettera per poi rendere pubblici i più piccanti affari privati dei compaesan i, l’impeccabile avvocato che crede che il mondo si regga sul calcolo ma poi scopre che non può contare i pesci nel mare né le sue lacrime. Ogni sentiero dell’animo umano sembra trovare spazio in un caleidoscopio di storie che abbraccia le pulsioni più torbide e i sentimenti più puri, il palpito dell’unica breve estate vissuta dagli agnelli prima di finire al macello e il brivido di un antico rudere che sembra aver risvegliato i fantasmi, o il bisogno di mistero che è nell’uomo. Combinando l’incanto della poesia e un umorismo implacabile ma pieno di tenerezza per le debolezze umane, Jón Kalman Stefánsson cerca una risposta alla domanda “Perché viviamo?” e la insegue immergendoci nel fiume in piena della vita. Ogni storia è un mondo sospeso tra la terra e il cielo, come un mito universale, una parabola dell’esistenza, ogni pagina è una rivelazione che ci tocca nel profondo e ci stupisce, ci fa ridere, piangere, arrossire, sognare.
Traduzione dall’islandese e postfazione di Silvia Cosimini – pp. 304 – € 16,00
L’autore – Jón Kalman Stefánsson (Reykjavík, 1963), ex professore e bibliotecario, è passato alla narrativa dopo tre raccolte poetiche. I suoi romanzi sono stati nominati più volte al Premio del Consiglio Nordico e pubblicati dalle più importanti case editrici europee. Paradiso e Inferno è stato definito il miglior romanzo islandese degli ultimi anni. Luce d’estate ed è subito notte ha ricevuto nel 2005 il Premio Islandese per la Letteratura. In Italia Jón Kalman Stefánsson è stato finalista al Premio Gregor von Rezzori 2012 e al Premio Bottari-Lattes 2012.