Autori: Marco Perissinotto e Hamid Masoumi Nejad
Titolo: Iran: un viaggio in Persia tra Oriente e Occidente
Pagg.: 240 + 32 tavole a colori
Prezzo: 27 euro
Collana: Guide per viaggiare
ISBN: 978-88-6059-060-2
Questa guida era nata come un semplice opuscolo ad uso e consumo di amici appassionati della storia del Vicino Oriente, ma l’amicizia che si è stretta tra coloro
che hanno avuto parte nella sua elaborazione, lo ha trasformato in un’opera divulgativa unica nel suo genere. Si partiva da un’idea semplice e buona: Venezia. Questa, per definizione, era la “Porta d’Oriente”: da qui era partito Marco Polo per andare verso l’allora misteriosissimo Levante, mentre dalla cupola della Pentecoste in Basilica rilucevano i mosaici che raffiguravano Elamiti, Parti e Medi, tutti popoli dell’antica Persia. In Palazzo Ducale fa bella mostra di sé un quadro seicentesco con una delegazione di mercanti persiani che recano doni al doge Grimani, ma la spinta decisiva è arrivata da quanti in Iran ci hanno offerto sincera collaborazione e ci hanno soprattutto fatto sentire sempre in mezzo ad amici. La guida ha l’obiettivo di presentare non solo l’Iran turistico, ma anche, e soprattutto, quello più “profondo ed autentico”.
L’Iran raccontato in questo nuovo volume Polaris è quello dei siti archeologici, dei luoghi di pellegrinaggio religioso e delle città ricche di testimonianze artistiche e culturali dove minoranze di varie religioni convivono con una maggioranza sciita forte e predominante.
L’Iran simbolo di arte, di civiltà e cultura millenarie: una terra di passaggio delle rotte commerciali tra Europa e Asia, dove l’architettura e la cultura trasmettono l’influsso di grandi dinastie del passato e lo stile dei palazzi cambia fortemente in base al periodo. Cerniera tra mondo arabo e mondo asiatico, pur non appartenendo a nessuno dei due, l’Iran ha respirato sempre le influenze e trasmesso una propria interpretazione nelle forme e negli stili. Emblematici sono proprio i caravanserragli, i tipici edifici costruiti lungo la Via della Seta per la sosta delle carovane che insieme agli Ab-anbar, cisterne sotterranee di
raccolta e conservazione dell’acqua, venivano utilizzati sia come alberghi per la sosta, sia come magazzini di deposito per le merci. Le varietà delle forme architettoniche e stilistiche di queste costruzioni cambia molto in base a numerosi fattori, economici, militari e in molti casi religiosi.
Scoprirete tra le pagine di questo libro, come in uno dei cinque paesi più ricchi al mondo per la presenza di giacimenti di petrolio, da sempre i condotti più importanti per il suo popolo siano i cosidetti qanat, veri e propri canali sotterranei che funzionano con un sistema ingegneristico molto sofisticato per conservare e trasportare l’acqua: 40 mila km di canalizzazione sotterranea.