Intervista a Ugo Moriano- Vincitore Premio Selezione Bancarella 2013

Ugo Moriano

Con l’inizio del XXI secolo fioriscono sempre di più i romanzi storici. Come ti sei avvicinato a questo genere?

Amo la storia e, oltre a biografie e libri sull’argomento, ho letto moltissimi romanzi storici. Sono convinto che questo genere abbia il pregio di divulgare, seppur senza il rigore tipico dei trattati, eventi e fatti che hanno forgiato i nostri destini.

 

Il tuo romanzo, “L’ultimo sogno longobardo” è affronta l’integrazione culturale? Come vedi l’integrazione culturale nel XXI secolo? E la conoscenza della storia?

Il mio romanzo è ambientato nell’Alto Medioevo, un periodo in cui l’Europa è stata protagonista di grandi migrazioni di popoli, pertanto, anche se l’argomento non è affrontato direttamente, l’integrazione culturale è nei fatti. I miei personaggi sono Franchi, Longobardi, Latini, Greci e Arabi e si trovano a interagire tra loro.

L’integrazione culturale nel XXI secolo è una sfida che può portare a un grande futuro, ma può anche essere causa di tremendi drammi. Onestamente non sono sicuro se al momento qualcuno, tra i governanti d’Europa, abbia una ricetta chiara su come affrontarla.

La conoscenza della storia è basilare. Ognuno, per progettare il proprio futuro, deve conoscere le sue radici. Conoscere il passato dovrebbe permetterci di capire il nostro prossimo e, se possibile, non ricadere in errori già fatti. Uso il condizionale perché purtroppo non accade così.

 
Un romanzo che si svolge durante uno dei periodi storici più affascinanti: come è nata l’idea e quale è stato il tuo personaggio preferito, quello che ti ha dato più soddisfazioni creare?

Stavo scrivendo un romanzo giallo con grandi sfumature storiche e, durante le mie ricerche, sono incappato nella “mancata battaglia delle Chiuse di Susa”. La cosa mi ha incuriosito e così ho approfondito l’episodio, infine è nata l’idea di ambientarci un romanzo. Così è nato “Arnisan il longobardo”.

Allora, come anche adesso, i destini di un popolo dipendevano dalla forza e dall’intelligenza di chi lo guidava. Un grande re poteva gettare le basi per i secoli a venire e alcuni lo hanno fatto.

Il mio personaggio preferito è Brunilde, la duchessa di Aquitania. In un mondo apparentemente dominato da uomini e armi lei è l’unica che piega gli eventi ai suoi voleri e che è disposta a pagarne il prezzo senza perdere un solo grammo di dignità.

 
Chi consideri gli autori che ti hanno formato?

Quasi cinquant’anni di letture mi hanno fatto conoscere un gran numero di scrittori e molti mi hanno lasciato qualcosa. Per evitare di fare una lunga lista, citerò solo alcuni come Hans Fallada, Isaac Asimov, Colleen McCullough, Tolkien, Gorge R.R. Martin, Valerio Massimo Manfredi, Umberto Eco.

 
Adori scrivere, ma qual è il tuo rapporto con la lettura?

Con la lettura ho un rapporto molto intenso. Da bambino attendevo le “feste comandate” e il mio compleanno per farmi regalare dei libri. Da ragazzo ho divorato centinaia di romanzi in edizioni economiche e sono stato un assiduo fruitore dei prestiti bibliotecari. Una volta adulto la situazione non è cambiata, sono un lettore onnivoro che spazia un po’ in tutti i generi letterari. Personalmente possiedo oltre 3500 libri.

 

 

Cosa significa per te avere vinto il Premio selezione Bancarella?

 

Aver vinto il Premio selezione Bancarella mi ha dato e mi dà una grande soddisfazione. Questo riconoscimento mi è giunto assolutamente inaspettato e vivo con piacere questa bella esperienza. Mi sto impegnando al massimo per affrontare al meglio questi mesi cercando di farmi conoscere dai librai e dai lettori. Per questo risultato vorrei qui ringraziare la mia casa editrice e chi ha creduto nella mia opera.

 

 


Come ti senti a non aver vinto il Premio Bancarella?

Che è stata una bellissima avventura. Entrare a fare parte della sestina finale è già un grande privilegio e resterà una tappa importantissima della mia vita letteraria. Chiunque altro vincerà, io ero lì con lui fino all’ultimo e tanto basta.

 
Prossimi progetti editoriali?

Nella seconda parte del 2013 e nei primi mesi del 2014 scriverò il mio terzo romanzo storico ambientato agli inizi del IX secolo. Sarà una naturale prosecuzione delle vicende narrate nei miei primi due libri pubblicati con la COEDIT.

Nel frattempo dovrebbero vedere la luce due altri libri: un giallo, il sesto, che sto terminando di revisionare e, per Natale, un fantasy classico con forti venature umoristiche.

 

 

Elisa Cutullè

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