In libreria la ristampa degli “Angeli”, l’ultimo romanzo di Roberto Pasanisi

Gli%20Angeli%20in%20Libreria%20Mistral Gli angeli

Gli angeli è un romanzo metafisico sulla modernità: varie storie si intrecciano e si intersecano emblematiche e parallele intorno all’Io narrante, costruzioni simbolistiche di un fluire ininterrotto che è onirico e musicale, poetico e lirico insieme, sul filo squisito dell’immaginazione e della follia. I tempi e i luoghi della narrazione, situati su piani diversi, innescano un complesso giuoco di richiami e di nietzscheiani ‘ritorni’, di parallelismi e dissonanze, di algide armonie e di misteriose simmetrie: le storie degli eroi del West, da Geronimo a Billy the Kid, o di romantici cavalieri post-moderni alla Humphrey Bogart, sono rielaborate nella prospettiva leggendaria di una moderna mitologia neo-romantica, trasognati e struggenti mitemi al cuore della modernità.

Sei sono i nuclei tematici principali che possono essere individuati nel ribollente magma narrativo del romanzo, intorno ai quali si aggrumano tutti gli altri: il contrasto manniano fra vita borghese e senso dell’arte scoperto come definitivamente incolmabile; il mito dannunziano della bellezza; il rapporto fra l’uomo e quel luogo tipico della modernità che è la città; la scelta dell’attraversamento della volgarità e dell’orrore della società moderna (in quanto l’artista, appunto, deve attraversarne fino in fondo l’inferno, e farsene lucido testimone); la critica intellettuale e filosofica, di ascendenza pasoliniana e francofortese, della volgarità del mercificatorio mondo governato dal capitale; e il corollario eliotiano che ne deriva, l’impossibilità ivi perpetuantesi dell’amore, ridotto a puro sesso dopo che si è inaridita ogni trepidazione sentimentale.

Il tema dell’angelo – benjaminiano e jimeneziano – è tutt’uno con quello – neoplatonico – della donna-amore, della donna-bellezza e della donna-angelo – ovvero della sua capacità salvifica –, la cui vicenda si snoda – fra sogni e visioni – sulle tracce della storia tragica e generosa dell’Olandese di Strindberg (che riprende e rielabora la vicenda, già wagneriana, dell’Olandese volante): l’Io narrante cerca eroicamente, come l’antico Edipo, la ‘conoscenza di sé’ e la redenzione psicologica dalla ‘colpa’ in una figura di ‘donna salvifica’, intravista e poi inseguita attraverso i meandri – emblemi della modernità – di una banca e di un night.

Gli angeli alternano, in una Mischung suggestiva e poetica, parti narrative a parti saggistiche, che trascolorano visionariamente e per nessi associativi l’una nell’altra. La lingua si sviluppa sinfonicamente – ma per moderne, dodecafoniche dissonanze – a partire dai modelli classici della grande tradizione latina e italiana fino a Manzoni, attraverso un periodare ampio e ipotattico in cui la subordinazione sintattica della frase è il ‘correlativo oggettivo’ della discesa nell’inconscio dell’angelo, ovvero quel tragico viaggio dentro se stessi che è l’edipica, eroica meta dell’Io narrante: è un Italiano di alto profilo, dunque, consapevolmente opposto alla ‘lingua di plastica’ (come è stata chiamata) dei giornali e della televisione, ma anche della maggior parte della narrativa contemporanea – piuttosto ‘para-letteratura’ (come direbbero i Francesi) che letteratura.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *