Il nuovo ebook Original di Chiarelettere – LETTERA AI GIOVANI di don Andrea Gallo

Chiarelettere, ebook Original, euro 0,99

http://www.chiarelettere.it/libro/original/lettera-ai-giovani.php

 

 «Oggi c’è una crisi che non è politica, ma di sistema e i giovani sanno che è di lunga durata e che bisogna costruire un tessuto nuovo.» Con loro «devi essere trasparente, devi proporre esempi, non bastano le parole.» Don Andrea Gallo parla ai ragazzi dei diritti che dovrebbero avere, come il gioco, l’amore, lo spazio e la famiglia. Si rivolge a loro e al resto della società, e si chiede: «Riusciamo a rispettare le coscienze, cioè il principio di autodeterminazione dei giovani?».

I testi presenti in Lettera ai giovani sono tratti dal libro di don Andrea Gallo Se non ora, adesso, pubblicato da Chiarelettere nel 2011.

 

Don Andrea Gallo (Genova, 18 luglio 1928) venne attratto fin da piccolo dalla spiritualità dei salesiani di san Giovanni Bosco ed entrò nel 1948 al loro noviziato a Varazze, proseguendo poi a Roma il liceo e gli studi filosofici. Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile, a San Paolo, dove compie gli studi teologici. La dittatura che vigeva in Brasile lo costringe però, in un clima per lui insopportabile, a ritornare in Italia l’anno dopo. Continua quindi gli studi a Ivrea e viene ordinato presbitero il 1° luglio 1959.

Un anno dopo è inviato come cappellano alla nave scuola Garaventa, noto riformatorio per minori. Lì introduce un’impostazione educativa diversa, cercando di sostituire i metodi unicamente repressivi con una pedagogia della fiducia e della libertà. Nel 1964 decide di lasciare la congregazione salesiana e chiede di entrare a far parte della diocesi genovese. Dopo un breve periodo a Capraia, viene destinato in qualità di viceparroco alla parrocchia del Carmine di Genova, dove rimane fino al 1970, anno in cui il cardinale Giuseppe Siri lo trasferisce nuovamente a Capraia: le sue prediche danno troppo fastidio. Il provvedimento dell’arcivescovo Siri provoca nella parrocchia e nella città un movimento di protesta, la curia non torna indietro, ma don Gallo non obbedisce.

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