Tra pochi giorni esce al cinema “Città delle ossa” tratto dalla serie fantasy di Cassandra Clare. Anche l’Italia ha la una scrittrice fantasy, M.J. Heron, di tutto rispetto. Noi l’abbiamo incontrata per voi.
Gli anni 70/80 hanno visto il fiorire di trasmissioni e libri di genere fantasy e paranormale. Come è stato il tuo primo approccio a questo mondo?
Il mio primo ricordo del genere fantasy risale agli anni ’90, quando mi appassionai a Star Trek, Twin Peaks e Guerre stellari.
Il tuo romanzo, “Implosion” è scritto sulla falsariga dell’amore, ma in senso lato. Consideri che nella società di oggi venga dato abbastanza spazio all’amore?
Mai abbastanza quando è rivolto agli altri, fin troppo quando è rivolto a noi stessi. Basterebbe trovare il giusto equilibrio per vivere in un mondo diverso.
Un romanzo che si muove tra fantasy, paranormale e thriller: come è nata l’idea e quale è stato il tuo personaggio preferito, quello che ti ha dato più soddisfazioni creare?
Quando ho deciso di mettere nero su bianco la storia che si è presentata alla porta della mia mente, non ho pensato a un genere all’interno del quale confinarla. La mia priorità era la trama, ma soprattutto i personaggi e le loro esperienze nel romanzo. Ho iniziato con l’amare Katherine e Armand – i due protagonisti – e ho finito con l’amarli tutti. Kylaah è senz’altro il personaggio più impegnativo da rendere. Pur non essendo sempre sotto i riflettori, le sue decisioni cambiano di continuo l’evolversi della storia. Il velo di mistero che la avvolge la rende sfuggente, ma terribilmente affascinante. Sono certa che non abbia ancora svelato tutti i suoi segreti, neppure a me.
Chi consideri gli autori che ti hanno formato?
Grisham, Stone, Sheldon, Dickens, Pessoa, Smith, Ward e King sono solo alcuni degli autori a cui sono profondamente legata. Amo la letteratura a trecentosessanta gradi, con predilezione verso alcuni generi, preferenze che mutano nel tempo.
M.J. Heron cerca sempre di essere se stessa, costantemente alla ricerca di emozioni, anche e soprattutto nella scrittura.
Adori scrivere, ma qual’è il tuo rapporto con la lettura?
Spesso mi trovo di fronte a un dubbio difficile da affrontare: “stasera scrivo o leggo”? Leggere per me è un’esigenza primaria, quindi potrei dire che prima di ogni altra cosa sono un’inguaribile lettrice.
Cosa significa per te avere vinto il Premio Selezione Bancarella?
Non avrei mai immaginato potesse accadere. È una di quelle sorprese che tolgono il fiato e lasciano bellissimi ricordi.
Cosa hai pensato a non avere vinto il premio Bancarella?
Che qualcun altro lo ha meritato più di me. Ho fatto il tifo per uno dei partecipanti, l’in bocca al lupo è valso per tutti.
Prossimi progetti editoriali?
Il prossimo, ormai imminente, è il seguito di Implosion. Altre storie stanno bussando insistentemente; a qualcuna ho già aperto le porte…
I progetti sono numerosi ma, come sempre, alla fine scelgo di seguire il cuore e andare verso quello che mi emoziona di più. In poche parole: adrenalina e sentimento, fantasy e non solo!
Elisa Cutullè