Gala Verdi- Wagner

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Alcuni posso chiedersi cosa Veri e Wagner abbiano in comune.

Prima di tutto la data di nascita:  1813 . E, non da dimenticare, che entrambi gli artisti sono la rappresentazione della nazionalità a cui appartengono.

Sotto la direzione di Axel Kober  Katarina Dalayman, Margarete Joswig, Yitian Luan, Torsten Kerl, Olafur Sigurdarson e Mickael Spadaccini hanno interpretato alcune arie dei due compositori, con una scelta alquanto originale Alcuni si sarebbero magari aspettati di ascoltare “Va pensiero”, definito da alcuni l’inno ufficioso dell’Italia o  l’aria “La donna è mobile”, interpretata da  esponenti importanti.

La scelta, invece, è caduta su pezzi  interessanti, ma che, per Verdi, non  vengono in mente su due piedi: Otello, Falstaff e i Vespri Siciliani, accanto a Il Trovatore e il Rigoletto, sono un’esempio della versalitlità verdiana.

Probabilmente più scontata la scelta per Wagner: Goetterdammerung, Der fliegende Hollaender, Tannhaeuser e Die Walkuere.

Avere però sul palco, oltre agli artisti della compagnia del Teatro di Saarbruecken, il pubblico ha potuto ammirare Katarina Dalayman, artista svedese e Torsten Kerl, interprete Wagneriano ad hoc.  Nonostante mancasse tutta la messa in scena dell’Opera lo spettatore non ha  mai avuto modo di dubitare delle storie.

Tre ore di musica pura e di piacere, grazie ad un’ottima interpretazione e a un teatro tutto esaurito.

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