Le CONVERSAZIONI con Lucio Saviani invitano a riscoprire due radici nascoste del significato di filosofia.
1. Filosofia come “via” esperienziale, disciplina (come senso, direzione, guida), nel senso di cammino, percorso spirituale che presuppone una radicale ‘conversione’, una platonica “liberazione dell’anima”: un essere diverso, più che un conoscere. Filosofia non è la traduzione di una parola greca; è proprio parlare greco. Ma, volendo tentare una traduzione: filosofia è un discorso di verità, di amore e di amicizia, e di passione per la verità. E’ anche, soprattutto, un discorso di mancanza, a volte anche di nostalgia per qualcosa che si è perduto, e dunque di ricerca. Di cammino. Filosofia non è semplicemente un metodo (méthodos), ma è una odòs, una via, un discorso vivente fatto di domande e risposte e non un procedere metodico per definizioni e dimostrazioni; è una pratica, un esercizio e, come diceva Platone nella VII Lettera, “come fiamma si accende da fuoco che balza”.
2. Agorà, originariamente è “adunanza” e poi “discorso”, da aghèiro, ossia “convoco, raduno” e questo a sua volta da ago, cioè “muovo, vado, mi reco, conduco”, anche “agisco”, nel senso principale di agěre: andare, condurre. La filosofia fa la sua apparizione con la nascita della città greca. Come “pratica sociale”, essa vive nella polis e assume l’agorà come metafora di impegno civile in una scena sociale democratica. Nell’Atene del V secolo a. C. la filosofia inizia il cammino con la sua vocazione di fondo che resterà fino a noi come vocazione politica, o “agoretica”.
Il dialogo, la condivisione, il confronto, anche il rischio e il pòlemos; insomma, il ritorno che lo schiavo liberatosi dalle catene compie verso la caverna, tra i compagni ancora così incatenati da poterlo mettere a morte. In fondo, come Platone ci insegna, la filosofia è sempre “in viaggio verso Siracusa”. La pratica del filosofare è, in questo senso, radicalmente legata alla pratica democratica: esercizio di una cittadinanza democratica ed esercizio sociale della filosofia come due facce di una stessa medaglia.
Le CONVERSAZIONI si articolano dunque in “Percorsi del pensiero”, tracciati nell’orizzonte della contemporaneità. Categorie e concetti del pensiero filosofico messi in discussione dalle forme della comunicazione contemporanea e, allo stesso tempo, tracciati per pensare l’orizzonte della contemporaneità. Nel corso delle CONVERSAZIONI, il discorso filosofico si intreccia costantemente con la riflessione sul fare artistico e con l’estetica contemporanea, intesa sia come filosofia dell’arte e del bello sia (pensando al suo etimo, aisthesis: sensazione; e dunque: vedere, ascoltare, gustare…) come analisi filosofica dei mutamenti del nostro rapporto con la realtà e del nostro modo di “sentirla”. Tratto costitutivo delle CONVERSAZIONI è dunque il ricorso a sequenze di video e di film, a brani musicali, reading di poesie e opere letterarie.
Lucio Saviani, (Caserta, 1960) filosofo e scrittore, è uno dei principali esponenti dell’ermeneutica in Italia, come attestano i suoi numerosi libri scritti a partire dalla metà degli anni Ottanta, tradotti in diverse lingue (tra gli altri: Ermeneutica radicale come esperimento in Nietzsche, 1985; Ermeneutica del gioco, 1998; Ermeneutica e scrittura, 2008), dedicati anche alla filosofia come genere di scrittura e pensiero del limite (Voci di confine. Il limite e la scrittura, 1994, 2°ed. 2011, Segnalibro, 1995; Ultimo quarto, 2001; Poros, 2001) e al dialogo tra filosofia e teologia (Sull’Athos. Tracce di una via filosofica, 2003; Necessità della filosofia, 2007). Numerosi i suoi saggi in volumi collettanei e riviste. Ha insegnato Storia della Filosofia e Fondamenti di Scienze Umane all’Università “La Sapienza” di Roma, dove attualmente insegna Estetica. Collaboratore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, consulente di Rai Educational, è membro della Società Italiana di Estetica e docente del Master della Luiss “Arts and Cultural Skills for Management”. Tiene seminari e conferenze nelle università europee e americane. Nel 2006 ha ideato, curato e promosso (con il Comune di Roma, l’Auditorium e MicroMega) il Festival Internazionale di Filosofia presso l’Auditorium Parco della Musica. Del 2008 è il dialogo Valéry Vartan. L’idea fissa che fa zum, scritto insieme a Pasquale Panella e con lui portato in scena. Nel 2011 Pasquale Panella scrive Pensiero ballabile, 13 canzoni ispirate a Voci di confine di Lucio Saviani. (www.luciosaviani.it )