Mi Chiamo Daniele è un romanzo AUTOBIOGRAFICO e di FORMAZIONE. Daniele è un ragazzo la cui vita viene travolta da un tumore cerebrale. Il romanzo è strutturato lungo due linee temporali che s’intrecciano tra loro: la prima narra il periodo della scuola media, momento in cui la spensieratezza è protagonista delle giornate e dove si presenta una nuova AMICIZIA che matura con il tempo; la seconda narra il periodo di degenza in ospedale, i rapporti umani all’interno di esso, la sofferenza patita a causa della lontananza dal mondo reale, osservabile solo attraverso i ricordi e una finestra. L’ESPERIENZA IN OSPEDALE AIUTA DANIELE A MATURARE, a compiere una crescita personale, ma ciò gli costa diverse sofferenze come la malattia, il sentirsi diversi una volta uscito dalle mura ospedaliere e una delusione che lo segna per sempre. Il tema del romanzo si concentra sulla speranza per due aspetti: la RICONQUISTA DELLA PROPRIA IDENTITÀ e della propria vita e l’attesa per il ritorno del suo amico delle medie che lo ha abbandonato in ospedale.
Quando la gente mi vede, non vede. Il passato si nasconde dietro le cicatrici, timoroso di presentarsi. Posso solo dirvi che è piuttosto disordinato nella mia testa, viste le cianfrusaglie da risistemare nella mia cronologia. Tra gli scaffali della memoria sono poste emozioni contrastanti, sostenute da delusioni e pentimenti, ma anche da semplici sorrisi rimasti impolverati e lasciati là, per estetica, in quella piccola libreria. Sono bene accorto di quanto Dio si sia divertito a fare da burattinaio con la mia anima, tagliando quei fili che controllavano il mio destino e rischiando di gettarmi in un burrone. Nonostante ciò, mi ritengo il più fortunato tra gli innumerevoli sfortunati, viste le vittorie conquistate: questo è ciò che mi ripeto sempre nella mente, continuando imperterrito a sostenere questa teoria. In particolare, un frammento della mia vita si è danneggiato, alterando irreversibilmente il futuro. Così, in un giorno autunnale, quando le foglie affrontavano la morte con peripezia gettandosi dalle elevate altezze dei rami, provai a raccogliere i miei ricordi e a mischiarli in quel vuoto bianco appartenente ad un foglio preso come bozza. Dopo molteplici tentativi di scrittura, la mia vita, per quanto ancora piccola ma ricca di esperienze, seguiva finalmente la sua logica. (Dall’introduzione dell’autore)
DANIELE D’IPPOLITO è nato il 20 febbraio 2004 a Roma. All’età di quattordici anni viene ricoverato presso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù per via di un tumore cerebrale e a distanza di sei anni avverte l’urgenza di raccontare la propria storia. Oggi studia Lettere Moderne all’università di Roma Tre.
DANIELE D’IPPOLITO VINCITORE DEL BANDO SIAE 2024
Daniele D’Ippolito
MI CHIAMO DANIELE
Pagine 170, 15 euro
Armando
Con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”