Il libro ha un narratore latino-americano che scrive nel 2054 su come è stato stabilito l’ordine mondiale. Un terzo impero russo ha fatto seguito a quello degli zar e poi all’Unione sovietica, sconfiggendo gli Stati Uniti e l’Europa, che sono stati costretti ad arrendersi. Il romanzo racconta un periodo di ripresa tra il 2000 e il 2012, quando la Russia inizia la sua rinascita sotto il governo di “Vladimir II il Restauratore” con una prima rivolta perpetrata dai russi nell’Ucraina orientale e meridionale contro una rivoluzione istigata dal perfido Occidente. Di conseguenza, nella Prima espansione, Vladimir II dimostra di sostenere i ribelli offrendosi di annettere i loro territori – cosa che fa, creando alla fine l’Unione Russa che comprende Bielorussia, parti dell’Asia centrale e diverse regioni filorusse distaccate nei vicini Stati ex sovietici. Questo raggruppamento di terre viene approvato da un referendum nelle parti interessate dell’Ucraina, che votano a stragrande maggioranza a favore. Il primo passo è stato compiuto, l’Unione Russa conta ora anche sull’Ucraina. E questo è solo l’inizio…
Cosa ha detto l’autore Mikhail Yuryev: «La Russia è un grande Stato e deve rimanere tale. Ciò significa che la nostra esistenza come russi all’interno della Russia, non come cittadini di un altro Paese che vivono in questo Paese, per quanto ricco e libero possa essere, è un valore di prim’ordine». «Lo sviluppo e il consolidamento della nazione russa e dell’ortodossia e la promozione dei loro interessi, che in realtà sono la stessa cosa, costituiscono il principale obiettivo della Russia. Per noi ha un significato maggiore degli interessi di altri popoli o religioni in Russia». «La Russia deve mantenere lo status di Paese imperiale». «La Russia deve essere una casa comune per tutti i russi che vivono qui e all’estero; le condizioni dei nostri compatrioti in altri Paesi sono la nostra preoccupazione». «Le persone che sostengono che i Paesi occidentali e i fondi monetari di vario colore che offrono gli unici metodi giusti per costruire l’economia e le politiche nazionali della Russia, sono nemici». «Coloro che insistono sul fatto che lo Stato non ha il diritto di introdurre le basi della religione nei programmi scolastici sulla base dell’insegnamento ortodosso, sono nemici».
MIKHAIL ZINOVYEVICH YURYEV (1959 – 2019) è stato un uomo d’affari e un politico, ex presidente del Consiglio per l’economia e l’imprenditoria del governo russo (1993-1995) ed ex vicepresidente della seconda Duma di Stato, membro della fazione Yabloko, sotto la presidenza di Gennady Seleznyov (1995-1999). Yuryev proveniva da una famiglia ebraica, suo padre Zinovy Yuryev era uno scrittore di fantascienza e sua madre Yelena Korenevskaya era una giornalista. Dopo la laurea presso la Facoltà di Biologia della MSU, Mikhail Yuryev ha lavorato presso l’Istituto di Genetica Molecolare: Giovanissimo, ha fondato la sua prima cooperativa fino a diventare nel 1990 comproprietario e direttore generale del gruppo industriale Interprom. Yuryev era un sostenitore dell’isolazionismo; vicino al presidente Putin fin dal principio della sua ascesa al potere, è divenuto in pochi anni miliardario e nel 2014 ha annunciato di aver cessato le sue attività commerciali in Russia. Nel 2018 Yuryev ha fondato l’American Ethane Company insieme ad Alexander Voloshin, ex capo di gabinetto del Cremlino. Negli ultimi anni Yuryev ha condotto diversi talk show politici sulle emittenti RSN e Komsomolskaya Pravda. Muore a soli sessant’anni per motivi sconosciuti. Era in ottima salute.
Traduzione dal russo a cura della redazione, revisione della traduzione a cura di Laura Buono
FANUCCI EDITORE