NINA MERCIER, giornalista e stylist, vive tra Roma e la Val d’Orcia, in Toscana. Ha studiato presso l’Accademia di Costume e Moda di Roma e il King’s College di Londra. Con Un adorabile capriccio, suo primo libro di narrativa, debutta nel catalogo Leggereditore.
In «Un adorabile capriccio» ci presenta una commedia frizzante, divertente, passionale, tra il lusso di Parigi e i suoi locali, quel gioiello che è il lago di Como e la città eterna, cornice di mille storie d’ amore.
Una storia che si svolge nelle città dell’alta società e della moda. Ma queste città sono veramente così d’elite?
La storia di Lukas e Nicole si svolge principalmente a Parigi ma il loro lavoro li porta a visitare diversi luoghi, come la campagna provenzale o il paese di Cadaqués, in Spagna, oltre che piccole e grandi città, come Innsbruck, Lubiana o Milano. Non credo che si tratti necessariamente di città d’élite: nel romanzo è lo stile di vita dei personaggi, il loro modo di vivere, che rende questi luoghi così affascinanti.
Lo stile narrativo è in prima persona alternata e senza peli sulle lingua: Cosa ha influito su questa scelta stilistica?
Mi piace il doppio POV, trovo divertente scoprire il punto di vista di entrambi i personaggi quando leggo o narro una storia. Sia Lukas che Nicole, i due protagonisti, sono schietti e senza peli sulla lingua e questo, secondo me, li rende più umani, facendo perdonare loro qualche piccola debolezza o anche scorrettezza.
Perché la scelta di una quasi dialogo a distanza?
Mi è piaciuto scrivere una sorta di botta e risposta in alcuni capitoli, come a ricreare certe schermaglie tipiche di due persone che si conoscono, si attraggono ma, in qualche modo, si detestano, fino ad innamorarsi.
Quanto c’é di te in Nicole?
Sicuramente l’ironia ci accomuna, come anche un modo giocoso e a volte capriccioso di approcciare con l’altro.
Se usassimo il romanzo come guida di viaggio…
Bè, sono luoghi che amo molto, quindi credo che sarebbe un viaggio meraviglioso!
Lukas e Nicole sono due facce della stessa medaglia?
Non proprio, direi più che altro che sono complementari. Quanto è calcolatore lui, tanto è sognatrice e creativa lei. Quanto è supponente lui, tanto è incerta lei. Eppure non è solo l’attrazione che li lega: entrambi impareranno qualcosa l’uno dall’altro e cresceranno durante la storia.
La famiglia di Nicole sembra non condividere i valori di famiglia: colpa dei soldi?
La famiglia di Nicole, rappresentata principalmente dalla madre Margareta, non è esattamente una famiglia comune. Margareta è una donna sopra le righe, per il suo personaggio mi sono ispirata alla Zia Mame di Patrick Dennis e al personaggio realmente esistito della Marchesa Luisa Casati. Le eccentricità di Margareta, però, non sono dovute ai soldi ma ad un certo modo di schermarsi davanti alle difficoltà e alle sofferenze della vita.
I personaggi sembrano avere una certa incapacità di vivere. Solo impressione?
Non è un’impressione: sia Lukas che Nicole si trovano in una situazione di stallo nella loro vita sentimentale e, quando quella professionale presenterà una nuova sfida, una sorta di “ultima possibilità”, si troveranno a doverla cogliere e, inizialmente contro la loro volontà, a crescere insieme.
Elisa Cutullè