Rossana Rossanda Il diciassettesimo tasto

Un nuovo volume della collana Sorbonne per approfondire la poliedrica figura di Rossana Rossanda, testimone diretta e protagonista di alcuni tra i più importanti fatti politici italiani del secolo scorso

«Il comunismo ha sbagliato, ma non era sbagliato»

Questo libro vuol essere un primo contributo allo studio di una delle maggiori figure della cultura italiana del Novecento: Rossana Rossanda. A lungo protagonista e testimone della vita politica italiana come militante, è stata anche parlamentare, giornalista e scrittrice, dirigente e responsabile della politica culturale del PCI negli anni Cinquanta e Sessanta, poi tra le fondatrici del quotidiano «il manifesto», senza mai smettere di contribuire al dibattito sul movimento operaio e sul femminismo con riflessioni puntuali e appassionate. Il testo si concentra sul periodo della sua formazione alla scuola di Antonio Banfi nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Milano, con lo scopo precipuo di mettere a fuoco i nuclei profondi di interesse attorno ai quali si è andata costituendo la complessa personalità di Rossanda. Per mostrare come la scelta etico-politica che ha dominato la sua vita si sia costruita sulla base dell’apprendistato milanese, con una riflessione mai veramente interrotta sulla storia dell’arte, sull’estetica e sulla letteratura, e sul loro intimo legame con la società.

Maria Fancelli, germanista, emerita dell’Università di Firenze, si è laureata con una tesi su Gottfried Benn, del quale ha tradotto per Adelphi la prosa del periodo espressionista. Ha studiato la letteratura classico-romantica, in particolare Goethe e Winckelmann. Di quest’ultimo ha curato l’edizione delle Letterein tre volumi (IISG, Roma 2016). Ha scritto su Heine e Stifter, Benn, Brecht e Thomas Mann.

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