Un pipistrello festaiolo

Markus Jaursch (Frank, Gefängnisdirektor); Netta Or (Rosalinde) und Sung Min Song (Alfred) | Foto: Martin Kaufhold

Al Saarländisches Staatstheater è possibile assistere, fino a luglio ad una messa in scena modernizzata de Il pipistrello di Johann Strauss. L’opera su libretto di Carl Haffner e Richard Genée da Le Réveillon di Henri Meilhac e Ludovic Halévy viene trasformata dalla messa in scena di Aron Stiel. Lo spettatore si trova davanti un mondo scintillante, sia per quando riguarda la scenografia che i costumi: Timo Dentler e Okarina Peter hanno creato un mondo interdimensionale. I costumi ricercati non sono riconducibili ad un periodo preciso. Tuttavia, una caratteristica comune è presente: tutto deve essere bello, sfavillante e dare nell’occhio. Catturare l’attenzione insomma. E, in effetti, lo spettatore non può distogliere lo sguardo da quello che succede in scena: equivoci a non finire, giochi di parole, sensi distorti.

Un viaggio temporale che non ha un percorso o un’epoca fissa: Pop-Art anni 60 e sfavillio a gogo, mentre da un lato si odono le note di Strauss, ma anche di “Besame mucho” o di “Arrivederci Roma” che, per l’occasione, diventa “Arrivederci Rosa”, in onore della protagonista Rosalinde. Altri spunti di modernità sono gli accenni alla coronazione di Re Carlo d’Inghilterra, all’opera artistica di Christo e alla disperazione di una finta spettatrice che, all’invito di bere, si alza indignata e dichiara di volersi lamentare con l’intendente Bodo Busse.

Un’operetta, già dallo spirito leggero di per sé, che riesce ad inserire, in maniera impeccabile e mai noiosa, dei momenti di quotidianità di ilarità, ma non scontata anzi. Sono momenti che fanno riflettere e che evocano anche temi controversi, come la tendenza ai tagli dei fondi dedicati alla cultura o la pressione dell’opinione pubblica e della stampa.

Gli interpreti sono semplicemente stupendi e vivono, non interpretano il proprio ruolo trascinando il pubblico in un viaggio vorticoso degli equivoci.

Un sorriso con un retrogusto nostalgico, ma mai amaro: ecco con che cosa si rimane alla fine dello spettacolo.

 

Prossimi spettacoli:

Giugno: 5

Luglio: 5 & 9

 

Informazioni e biglietti

 

Elisa Cutullè

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