I ricordi in loco e Andrea Biscàro

 

Vi è mai capitato di recarvi in un luogo e sentire qualcosa di diverso?  Andrea Biscàro ci presenta alcuni luoghi dai ricordi «particolari». Scopriamo quali e perché.

 

 

Cosa è, esattamente, il fenomeno della psicoscopia d’ambiente?

Il termine psicoscopia d’ambiente è stato ideato nel XIX secolo. Letteralmente significa “visione con la psiche”. Esso identifica un fenomeno di retrocognizione per il quale un sensitivo, in stato di veglia o di trance, toccando un oggetto detto “induttore” ne racconta la storia, rievocando fatti, scene e figure che di questa storia fanno parte integrante. Non solo. Il fenomeno riguarda anche soggetti, anch’essi dotati di una certa sensitività, che, entrando in un ambiente, hanno visioni che si ricollegano all’ambiente stesso, il quale funge da oggetto induttore. Un esempio: passando per una sala di un appartamento settecentesco si ha la visione di personaggi dell’epoca seduti in conversazione o in un qualunque altro contesto.

 

Diversi sono i percorsi proposti. Come li hai svolti? O sono stati loro a scegliere te?

Quale scrittore di saggistica divulgativa sono particolarmente legato alle fonti, indipendentemente che il tema trattato sia “normale” o, come in questo caso, paranormale. Questo mio breve saggio intende proporre ai lettori il fenomeno della psicoscopia d’ambiente nei suoi tratti essenziali. Il libro ha una finalità antologica e, proprio per questo, presenta una serie di episodi che vanno dall’antichità fino ai nostri tempi, precisamente alla prima metà del Novecento. Il percorso è stato dunque scelto da me, seguendo un ordine cronologico, per concludersi con un ventaglio di interpretazioni scientifiche.

 

Come ti poni tu di fronte al mistero?

Sono, per natura, un possibilista. Ritengo sia importante evitare l’iper-razionalismo così come le forme esasperate di “amore” per il mistero, che non di rado rischiano di sprofondare nell’inattendibile se non nel ridicolo. Esiste una terza via: quella possibilista appunto, in grado di conciliare un equilibrato scetticismo con un’apertura all’ignoto in ogni sua declinazione, ponendo alla base delle Leggi della Creazione l’intima correlazione fra la componente materiale e quella immateriale della realtà.

 

Hai avuto modo ti sperimentare tu questi fenomeni?

No, mai. Questo mi ha stimolato, essendo una persona curiosa, specie nei confronti di ciò che non appartiene alla mia sfera sensoriale.

 

Hai incluso anche un piccolo dizionario. Perché?

Perché l’argomento richiama terminologie e concetti un po’ desueti, perlomeno nella nostra cultura occidentale. Mi è sembrato doveroso non dar nulla per scontato e offrire ai lettori, in primis a me stesso in fase di redazione del testo, un minimo di approfondimento così come una bibliografia per chi volesse estendere la propria conoscenza intorno agli argomenti trattati.

 

Elisa Cutullè

 

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