Frauen-Lieben-Leben: Musica post COVID

 

Da marzo 2020, a causa del COVID-19, il panorama culturale ha vissuto una fase di stallo. Dopo una prima fase di eventi online, si è ricominciato, in maniera lenta e controllata, a organizzare eventi live. Anche lo Staatstheater di Saarbrücken ha avuto modo di poter organizzare cinque serate, a numero limitato di spettatori (max 150).

L’impatto visivo è inusuale: una sala concerti in cui normalmente ci sono almeno 1.200 persone, con il pubblico sparso a sprazzi… eppure è una ventata di “normalità” in un periodo in cui la normalità si è dovuta reinventare. Niente bar, niente guardaroba, niente pausa.

La serata del 4 luglio, trasmessa anche in diretta su SR2 Kulturradio è stata una serata ai «Lieder». Judith Braun (Mezzosoprano), accompagnata da Jutta Ernst (Pianoforte) e Peter Schöne (Baritono), accompagnato da Alexander Fleischer (Pianoforte) hanno presentato al pubblico la serie “An die ferne Geliebte” di Beethoven , “Frauenliebe und Leben” di Robert Schumann, brani di Hindemith sulle poesie di Hölderlin e Lieder di Clara Schumann con poesie di Heinrich Heine.

La scelta del duo in scena ha non solo posto il focus sull’essenzialità delle componenti di musica e a canto, ma ha permesso anche l’evidenza della passione di pianista e cantante.

Chris Ingatzi, nella sua moderazione, non si è limitato a presentare semplicemente i brani, fornendo anche curiosità sui compositori e sulle opere stesse, ma ha coinvolto anche gli artisti in scena, chiedendo loro, da un lato, un giudizio sui brani, ma anche sulla situazione del panorama culturale attuale. Gli artisti hanno ribadito di essere estremamente contenti di essere in scena, di fare qualcosa dal vivo, di vedere il pubblico e di sapere che, in sala, ci sono persone che vogliono lasciarsi trasportare dalla musica verso mondi puri, incontaminati.

Una serata che si è conclusa con il “Flohlied” del Faust die Goethe musicato da Ludwig van Beethoven eseguito in maniera impeccabile, con una nota di leggera e spensierata ironia da Peter Schöne.

Un augurio che questo sia la antifone di un ritorno ad una vita più spensierata.

 

Elisa Cutullè

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