«Un grande romanzo che merita l’attenzione di tutti.» Anthony Burgess
Una sera qualunque, in un appartamento come tanti di un condominio come tanti, un uomo, dopo una lite violenta, uccide sua moglie. Una storia come tante. Ma l’azione si svolge in un prossimo futuro, appena posteriore al nostro, e in una società che molto somiglia all’ideale modello della socialdemocrazia scandinava, deformata quel che basta a renderla più universale. L’uomo che voleva essere colpevole è la storia di un «processo» kafkiano alla rovescia: in una società che ha eliminato il senso di colpa e la dimensione etica – delegando alla scienza la soluzione dei problemi morali – quell’uomo che ha ucciso deve tentare invano di dimostrare la sua colpevolezza.