Il cantautore e bassista, è tra gli artisti più amati del panorama musicale italiano.
Con lo stesso titolo del suo ultimo CD «Maximilian», MaxGazzè andra in giro, dal 5 al 21 Maggio in tournee in Europa (il tour precedente europeo era quello con Silvestri e Fabi, con cui collabora da anni.).
È il 1996 quando, grazie ad una tournée con Battiato, Max riesce a farsi conoscere al grande pubblico: naturale la sua presenza alle maggiori kermesse musicali, come il Festival di Sanremo, nonché la realizzazione di suoi brani che diventano grandi successi:
„La Favola di Adamo ed Eva“, „Vento D’Estate“ (con Niccolò Fabi), „Cara Valentina“, „Una Musica può fare“ e „Il Solito Sesso“.
Il tocco europeo si fa più presente nel 2003, quando, assieme a Stefan Eicher, pubblica «Taxi Europa», che vanta anche la presenza vocale di Herbert Grönemeyer.
L’abbiamo incontrato prima dell’inizio del tour europeo, ecco cosa ci ha raccontato.
«Maximilian» è il titolo del tuo ultimo album. Ma «Maximilian», chi è?
C’era la volontà di fare un disco di musica sperimentale, elettronica usando il mio alter ego, una figura che rappresentasse me stesso, ma attraverso un’altra immagine. Alla fine, però, il disco è diventato di musica pop e, dato che mi piaceva il nome dell’alter ego, ho deciso di farne il titolo del mio disco.
Tuo fratello Francesco ha collaborato anche a questo disco. Come è il vostro rapporto?
Con mio fratello abbiamo un rapporto che va avanti dalla nascita, per cui c’è una continua volontà di rendere la collaborazione, dal punto di vista artistico, ancora più perfetta. Lui è il matematico, l’alchimista del linguaggio ed io sono quello dell’arrangiamento e del suono. Quando lavoriamo assieme a dei brani, adattiamo le tecniche e di caso in caso, cercando di ottenere la sonorità del testo che si fonde con un contorno armonico o viceversa.
L’album vanta anche altre collaborazioni. Come è nata, per esempio, «Disordine D’Aprile»?
Questa canzone è stata scritta con Giorgio Baldi, il chitarrista con cui suono da quasi vent’anni. Lui aveva collaborato con Tommaso Di Giulio. Il testo di Tommaso mi piaceva molto, per cui abbiamo lavorato insieme per crearne un brano armonizzato e, ammetto, mi ha fatto molto piacere che Tommaso abbia accettato anche di essere presente come voce, e non solo come autore.
Il Maxiliam che va in giro per l’Europa tornerà anche nella Bruxelles, in cui tu hai trascorso la tua adolescenza…
Con Bruxelles ho un legame profondo, visto che ci ho trascorso degli anni importanti. È sempre un piacere tornarvi: negli ultimi anni ci sono stato sia in occasione del mio ultimo tour europeo che in occasione del tour con Fabi e Silvestri. Ogni volta che ci torno rivivo, attraverso i luoghi che ho frequentato da ragazzo, delle sensazioni che mi riportano al passato. È come quando si entra in una stanza, in cui si è stati molto tempo, e si sentono degli odori che fanno riaffiorare vecchi ricordi, dai meandri della memoria. Questi ricordi sono, però, accompagnati da un po’ di amarezza, di malinconia, perché, al momento, non ho più legami attivi con la città, perché non mi appartiene più.
A Bruxelles ho frequentato la Scuola Europea che, ovviamente aveva i suoi ritmi, ma io riuscivo ad organizzarmi per uscire a suonare e vivere le mie prime esperienze con la musica. L’ho fatto per svariati anni suonando, tra l’altro Jazz, Blues, Musica africana o sudamericana per delle Jam Sessions che si prolungavano per tutta notte. Per me è stata una vera e propria esperienza formativa. Essendo, Bruxelles, una città vivibile a piedi mi potevo spostare facilmente con il mio strumento e suonare, praticamente, ovunque.
Ritornare dal Belgio in Italia è stato difficile per te?
Sembra paradossale ma, al mio rientro, non conoscevo nessuno, perché i miei amici erano in Belgio, Francia e Inghilterra. Ci ho messo un po’ a capire cosa volessi fare con la musica e come muovermi. Fortunatamente, non è trascorso molto tempo, prima che iniziassi a fare tournee come bassista, per poi pubblicare il mio primo disco nel 1996.
Sono trascorsi 20 anni… come te li senti addosso?
Me li sento bene, perché sono stati 20 anni di crescita, di continua evoluzione dal punto di vista musicale, culturale ed emotivo. Considerando anche il fatto che a Maggio sarò in giro per questo tour europeo, molto faticoso, più tipico di ventenni o trentenni che di cinquantenni.
L’età è uno stato mentale: mi sento finalmente giovane.
Salire sul palco per te è….
… per nulla collegato a riti scaramantici o paure. Salire sul palco per me è una liberazione, tirare un sospiro di sollievo, perché non vedo l’ora di salirci per suonare. La fatica della tournee non è il suonare in tanti luoghi diversi, bensì il viaggio e gli spostamenti serrati in termini di tempo.
Dal palco, la mia casa, posso percepire il contatto con il pubblico, la sinergia e l’alchimia di chi condivide qualcosa. Pubblico e palco sono due elementi interdipendenti: quando si crea il contatto il momento è davvero gratificante.
Max Gazzè – Maximilian European Tour 2016
05/05 Madrid – Barcelo
07/05 Barcellona – Sala Bikini
09/05 Parigi – Bellevilloise
10/05 Londra – Heaven
11/05 Dublino – Opium
13/05 Bruxelles – VK
14/05 Amsterdam – Sugar Factory
15/05 Esch sur Alzette –
16/05 Colonia – CBE
17/05 Amburgo – Stage Club
18/05 Berlino – Frannz
19/05 Monaco di Baviera- Freiheiz
20/05 Stoccarda – Cann
21/05 Zurigo – Plaza
Elisa Cutullè