Allo Zeltpalast di Merzig quest’anno si parla di.. vizietti. Il Musical di Jerry Herman “La Cage aux Folles,” noto anche con il titolo Piume di Struzzo è proprio la storia dalla quale, nel 1979, è stato tratto il famoso film “Il vizietto”.
Tra i protagonisti, anche un ballerino di origini italiane, Giovanni Corrado, originario di Potenza, che dal 19 luglio a metà agosto sarà in scena per raccontare questo mondo un po’ folle.
Cresciuto in una famiglia di 5 persone, tutte con la passione per il ballo e la danza, ha uno strettissimo rapporto con la famiglia, specialmente con il fratello gemello Giammarco.
Da alcuni anni, per proseguire il cammino intrapreso non vive più in Italia ma rimane sempre orgoglioso delle sue origini.
Noi l’abbiamo incontrato prima che andasse in scena. Ecco cosa ci ha raccontato.
Quando è scattata in te la scintilla per lo spettacolo?
L’amore è la passione per la danza e lo spettacolo è nata quando avevo 6 anni, probabilmente perché mia mamma e mio padre insegnavano “ballo da sala” in una piccola scuola della mia città.
Proprio in quella scuola di ballo, insegnava anche una maestra di danza classica e moderna, che, ogni giorno, vedeva ballare me e i miei fratelli fuori dalla sala da ballo, mentre i miei genitori insegnavano all’interno. Pur non avendo mai fatto danza, lei rimase impressa dal nostro movimento del corpo, e ci chiese se ci sarebbe piaciuto iniziare a fare danza.
Da quel momento iniziai a fare danza e parallelamente sono innamorato della danza a tal punto da farla diventare una vera passione e ora anche la mia professione.
Ti ricordi ancora la tua prima volta in scena? Cosa era?
La prima volta che mi sono esibito e ho messo i piedi su un palco me la ricordo molto bene: avevo 6 anni. Era un saggio della scuola di danza in cui avevo iniziato a studiare danza messo in scena in un piccolo teatro della mia città. Ricordo benissimo quella sensazione bellissima.
Ero pieno di adrenalina perché tutta la mia famiglia e tutti i miei amici di scuola erano seduti in platea per vedermi esibire. Sebbene fossi ancora molto piccolo, capì immediatamente che quello era ciò che volevo fare, che mi rendeva felice e libero di esprimere me stesso con la danza.
Cosa significa per te, esibirsi davanti a spettatori non italiani?
Esibirmi davanti a spettatori che non sono italiani per me significa che da un punto di visto c’è l’ho fatta, perché fare l’artista e, in modo particolare il ballerino non è facile, anzi è molto difficile. Da un lato perché c’è molta competizione, e, dall’altro, perché, ovviamente, ci vogliono molti sacrifici e tanta, ma veramente tanta, forza di volontà.
Quando ripenso al fatto di essere andato via dall’Italia per inseguire i miei sogni e che ora ho la possibilità di esibirmi davanti un pubblico non italiano che apprezza ciò che faccio, ciò che mi piace, mi sento davvero orgoglioso di me stesso, perché ho fatto molti sacrifici, e mi rendo conto che, pian piano, sto riuscendo a realizzare i miei sogni.
Quali sono le tue impressioni della Germania?
Io sin da piccolo vedevo la Germania come una bella nazione, molto diversa dall’Italia, ma affascinante e qualche volta ho fatto anche il pensierino di viverci.
La Germania, dal mio punto di vista, ha tantissimi punti positivi come l’organizzazione, la puntualità e la precisione: caratteristiche che, in molti casi, in Italia non ho mai trovato.
Inoltre è un paese che offre tanto soprattutto dal punto di vista lavorativo, perché qui, da quello che ho notato, regna la meritocrazia, e vieni davvero apprezzato per quello che vali, e non per chi conosci.
Soprattutto nel mondo della danza, a differenza dell’Italia, se hai talento qui in Germania hai la possibilità di mostrare il tuo talento e vieni apprezzato davvero per quello che fai.
Forse anche per questo sono andato via dall’Italia.
Come mai hai deciso di partecipare al casting per La Cage aux Folles?
Ho deciso di partecipare al casting per La Cage aux Folles perché, tempo fa andai a vedere questo show a teatro, e rimasi davvero affascinato dalla scenografia, dai costumi, dalle musiche e dalle coreografie. Nacque in me il desiderio di entrare a far parte di questo spettacolo.
Poi quando mi hanno chiesto se mi sarebbe piaciuto far parte del cast, ho accettato subito, perché penso di essere assolutamente adatto a questo show.
E consiglio ai lettori di non perdersi lo spettacolo: ne vale veramente la pena.
Elisa Cutullè