Recensione- Questo non è un romanzo fantasy

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Nonostante il successo di Twilight, per molti ancora il termine Fantasy non è veramente ben compreso: fin troppi riferiscono il tutto ancora a romanzi di fantascienza.

Ed è proprio a questi lettori, completamente ignavi del genere e delle implicazioni/regole dello stesso che si rivolge Roberto Gerilli nel suo ultimi romanzo Questo non è un romanzo fantasy, pubblicato da Plesio Editore.

Protagonista della storia è Filippo Mengarelli, il baby scrittore di Le cronache di Falcongrad . Roberto Gerilli stesso commenta il libro su Goodreads: “Alcuni potrebbero dire che me la sono cercata, visto che quando ho iniziato a leggere questo libro sapevo già delle recensioni impietose che aveva ricevuto, però pensavo che Le cronache di Falcograd fosse un romanzo consapevolmente brutto, una sorta di trash volontario che magari qualche volta diventa anche cult. Invece niente di tutto questo. È solo brutto. Qualsiasi altra parola per recensire questo libro sarebbe inchiostro virtuale sprecato. Non compratelo”.

Visto quanto sopra, verrebbe da chiedersi come mai allora, proprio Gerilli decide di occuparsi proprio dell’autore di un romanzo così brutto. Si tratta forse di un riscatto del romanzo o dell’accusa che, in giro, ci sono anche fin troppi romanzi scritti da finti scrittori che, ahimè, sono così convinti del proprio lavoro da non rendersi conto che la storia fa acqua dappertutto.

Ma non si tratta né di Mengarelli, né del suo romanzo: si tratta del mondo del fantasy e di come viene recepito dalla fandom.

Vi è mai capitato di vedere dei coseplayer? Quale è stata la reazione nel vedere persone che investono tempo e denaro per creare dei costumi che siano fedeli ai personaggi da loro ammirati?

La rivincita dei lettori e l’importanza dei lettori nel decretare il successo di un romanzo è il vero messaggio contenuto in questo piacevole romanzo: il veicolo è Alessandra, unica fan di Falcograd e anche una persona capace di risollevare le sorti del reame. E sarà proprio lei che, con franchezza estrema, indicherà in maniera chiara le pecche del romanzo, i suoi punti deboli e l’importanza di essere coscienti dei lettori e non solo delle leggi di mercato.

 

Elisa Cutullè

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