Gli organizzatori del 63simo Festival di Wiltz non si aspettavano (o forse sì!?!) una tale risonanza per il concerto della trentacinquenne artista francese, ZAZ, che nel 2010 debuttò con la sua JE VEUX che, oltre alla vendita di un milione di dischi, le valse, sempre nello stesso anni, il premio “Chanson Revelation” conferito dall’Accademia Charles Cross.
All’epoca la canzone convinse sia per il testo, in cui la cantante dichiarava di non aver bisogno di regali costosi, firmati per essere felice, bensì solo ed esclusivamente, della felicità, dell’amore e del buonumore.
E il buonumore è quello che non ha assolutamente perso. L?8 luglio a Wiltz, si nota che Zaz è un vero animale da palcoscenico, con molta voglia infantile di divertirsi, di giocare e un tocco di vanità (se consideriamo i tre cambi d’abito avvenuti durante il concerto) che si è fatto beffa delle pessime condizioni metereologiche permettendo al pubblico di dimenticarle (almeno in parte).
Durante questo tour Zaz presenta il suo omaggio personale a Parigi e, sul palco, spiega anche cosa significa per lei Parigi: non è solo la città della moda o dei musei, bensì la città dell’integrazione culturale e dell’arte a 360°C, arte vissuta in tutte le sue forme. È il terzo album della cantante che contiene solo cover di canzoni dedicate alla città dell’amore. Sull’album tre canzoni sono duetti: J’aime Paris con Nikki Yanofsky, La romance de Paris con Thomas Dutronc e J’aime Paris au mois de Mai con lo stesso Charles Aznavour.
In tournee questi duetti vengono ripresi dai suoi backvocalist con voci da brivido. Ma non sono i soli che accompagnano la cantante. La formazione standard prevede alla batteria Jean Philippe Motte, al pianoforte Denis Clavaizolle, alle chitarre Benoit Simon e Guillaume Juhel, al basso/ contrabbasso Ilan Abou e, infine, al pianoforte e alla fisarmonica Thierry Faure. A Wiltz, in aggiunta c’erano anche 4 fiati veramente in gamba.
Dopo aver iniziato con la canzone di Maurice Chevalier Paris sera toujours Paris, per passare ai brani di Edith Piaf, Marie-Paule Belle, Joes Dassin, Leo Ferrè, Aznavour etc. L’ultimo brano ufficiale, il 13simo è l’innamorato omaggio a Parigi di Josephine Baker, J’ai deux amours.
Ascoltando le versioni jazz di Zaz, si viene catapultati nel mondo di Mont-Marte o degli Champs Elysee con la voglia di godersi una bevanda calda in un ristorante nei pressi della Tour Eiffel.
Una pura gioia di vivere in una città sinonimo dell’amore e della gioia di vivere.
Prima di regalare al pubblico l’acclamato bis, tra cui anche il suo cavallo di battaglia JE VEUX, Zaz ha ricordato il suo impegno sociale a favore di organizzazioni che operano nella produzione alimentare locale, nel commercio eco-solidale e nell’educazione di bambini indigenti. Che quest’ultimo aspetto le stesse particolarmente a cuore lo dimostra anche il fatto che tutto il ricavato del suo merchandising confluisce in questo progetto che le sta tanto a cuore.
Elisa Cutullè