Incontro con Cassandra Rocca

una notte d'amore a new york
Abbiamo incontrato Cassandra Rocca per parlare con  lei del secondo libro sulel storie Newyorkesi.
Come ti sei avvicinata alla scrittura?
Mi sono ritrovata a scrivere quasi senza rendermene conto. Ho iniziato da bambina, quando mi divertivo a inventare storie che poi interpretavo personalmente insieme a mia sorella: quasi delle sceneggiature! E da allora non mi sono più fermata.
Hai deciso di ambientare il tuo racconto a New York. Cosa ti affascina di questa città?
In realtà il mio amore per la città è nato proprio scrivendo “Tutta colpa di New York”, il primo libro della mia trilogia. Mi serviva un luogo che avesse una forte tradizione natalizia e nel quale far muovere in modo credibile un attore famoso: New York è stata quasi una scelta obbligata. Grazie alle ricerche effettuate per la stesura dei romanzi, poi, ho finito per cedere anch’io al fascino di un città dove tutto sembra possibile.
È una storia di amicizia/amore, dal confine molto sottile: può esistere l’amicizia tra uomo e donna?
Io ho avuto amicizie maschili per tutto il periodo del liceo, ma devo ammettere che il confine è davvero molto sottile ed è facile scivolare in un sentimento diverso, soprattutto quando entra in gioco l’attrazione fisica o se il rapporto è molto stretto, come nel caso di Zoe ed Eric, i protagonisti di “Una notte d’amore a New York”.
Quali dei protagonisti è “nato per primo”?
Forse Clover, la protagonista del primo romanzo, è stata quella che ha dato il via alle danze. Inizialmente avevo pensato di scrivere una una storia unica, che toccasse contemporaneamente tutti i personaggi, ma poi la prima coppia ha preteso più spazio del previsto e così ho finito per scrivere un libro per ognuno di loro.
Possiamo aspettarci un seguito della storia?
Manca ancora un personaggio da “sistemare”, perciò sì: ci sarà un terzo libro e uscirà in autunno.
Ci puoi svelare un romanzo o racconto che avresti voluto scrivere tu, ma che è già stato scritto?
Mi piacerebbe tanto saper scrivere un fantasy, e perciò sarebbe scontato rispondere “Harry Potter”! Mi limito a invidiare con affetto Terry Brooks, che mi ha fatto appassionare alla lettura con la saga di Landover.
Prossimi progetti?
Inizierò a dedicarmi ad altri progetti non appena questa trilogia sarà ufficialmente conclusa. Ma ho molte idee e tante storie chiuse in un cassetto, in attesa di essere rispolverate.
Elisa Cutullè

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