Figlia di Merda : il manuale ironico di Paola Strocchio per le figlie adulte alla disperata ricerca di approvazione dei genitori

La copertina del libro, intitolato "FIGLIA DI MERDA - Manuale di sopravvivenza per figlie adulte" di PAOLA STROCCHIO, edito da MURSIA, presenta i seguenti elementi:

Sfondo: È un cielo azzurro brillante, con alcune nuvole stilizzate bianche sparse.

Testo Principale: In alto è presente il nome dell'autrice, PAOLA STROCCHIO, in caratteri bianchi. Subito sotto, in rosso scuro, è il titolo principale: FIGLIA DI MERDA. Sotto ancora, in un rosso più chiaro e caratteri più piccoli, c'è il sottotitolo: Manuale di sopravvivenza per figlie adulte.

Elemento Grafico Centrale: Tre grandi lettere verticali, in un blu scuro, compongono l'acronimo FDM (che presumibilmente sta per Figlia Di Merda).

Illustrazione: Una figura femminile con capelli castani legati, indossa una maglia rossa e pantaloni blu. È raffigurata mentre si arrampica sulle lettere FDM, in particolare si tiene all'estremità superiore della lettera 'F' e ha un piede sulla 'D'. Sembra uno sforzo di scalata o di superamento di un ostacolo.

Editore: In basso al centro, in caratteri bianchi, è presente il nome della casa editrice: MURSIA.

Nel complesso, la copertina ha uno stile grafico moderno e audace, con colori primari che richiamano il cielo e uno stato d'animo energico e forse di sfida, in linea con l'illustrazione della donna che si arrampica.

 

«Forse è per quell’amore sconfinato che proviamo per mamma e papà che non riusciamo a tirare fuori il coraggio e a prendere una decisione senza avere la completa approvazione dei nostri genitori.»

Chi ha detto che il mestiere più difficile al mondo è quello del genitore? Anche essere figlia è complicato, soprattutto se la vita ti porta a disattendere le aspettative che mamma e papà avevano per te. Ancora di più se ti senti una FDM, una Figlia di Merda. Ancora di più se di fatto una FDM non lo sei per niente e a cinquant’anni suonati sei ancora alla disperata ricerca della benedizione dei tuoi genitori. Tra aneddoti pescati dalla vita dell’autrice, da quella delle sue amiche e anche dalla fantasia, spunta un racconto autoironico, divertente eppure serio al tempo stesso. E anche ambizioso, perché il traguardo da raggiungere non è dietro l’angolo: lasciare la poltrona da presidente del club delle FDM e iniziare a vivere senza condizionamenti e soprattutto senza elemosinare l’approvazione di mamma e papà.

[…] l’introduzione è doverosa, perché le pagine che state per leggere contengono tanto di me e della mia vita. Le ho colorite, a volte, le ho stinte, altre. Perché di certe cose ho un po’ di vergogna, e non ho tutta ’sta voglia di condividerle con chi ora ha questo libro tra le mani. Da altre cose invece ho preso spunto, un po’ per scrivere e un po’ per riflettere. Di altre cose invece non ho la paternità, perché arrivano da amiche che mi hanno raccontato le loro pene di figlie sedicenti incomprese. Aneddoti non particolarmente interessanti per i più, ma che – ho scoperto con il tempo – mi accomunano a tante persone, soprattutto donne. Donne che sono figlie e che ancora vanno disperatamente a caccia dell’approvazione dei loro genitori. Donne che in realtà non fanno niente di male, ma che per una ragione o per l’altra non si sentono mai “abbastanza”.

Paola Strocchio (Torino, 1974) scrive su alcuni dei più importanti periodici italiani, dove affronta argomenti di attualità, di cronaca e questioni legate agli animali, la sua grande passione. È una lettrice compulsiva e non ha ancora capito se preferisce il mare o la montagna.

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