“Khalvat”. Un viaggio poetico tra amore, spiritualità e memoria, alla ricerca di un intimo rifugio interiore

ecco la descrizione della copertina del libro "KHALVAT" di Lorenzo Foltran in italiano.

Descrizione della Copertina
La copertina presenta un design estremamente minimalista e sobrio, che comunica un senso di raffinatezza e serietà letteraria.

Sfondo e Texture: Lo sfondo è di un colore neutro (un beige molto chiaro o bianco sporco) e presenta una texture ruvida e visibile, che suggerisce l'aspetto della carta fatta a mano.

Elementi Grafici: L'unico elemento grafico è una linea verticale arancione intenso che corre lungo il bordo destro della copertina, rompendo la monocromia dello sfondo e fornendo l'unico accento cromatico brillante.

Testo: Il testo è essenziale e centrato:

Il nome dell'autore, "Lorenzo Foltran", è in alto in un carattere serif nero e semplice.

Il titolo, "KHALVAT", è posizionato sotto il nome dell'autore in un carattere più grande, in grassetto e di colore grigio scuro, che si staglia leggermente sullo sfondo.

Editore: In basso a destra è presente il piccolo logo dell'editore Graphe.it edizioni.

Il design complessivo è pulito, elegante e molto focalizzato sul testo, suggerendo un contenuto che privilegia l'approfondimento e la riflessione.

Khalvat è una parola in antico persiano che può voler dire “isolamento”, “rifugio”, ma anche “intimità”. Nella tradizione sufi indica il raccoglimento necessario alla contemplazione. Un termine evocativo e stratificato, perfetto per dare titolo alla nuova raccolta poetica di Lorenzo Foltran. Dopo Il tempo perso in aeroporto (Graphe.it, 2021), Lorenzo Foltran torna con un’opera intensa e strutturata in tre movimenti, che accompagna il lettore lungo un percorso di progressivo raccoglimento: dall’amore sacro e senza tempo, alla forza dei legami nel presente, fino al fluire incerto e personale della memoria. Nella prima parte, la parola poetica si fa preghiera laica, evocando un amore immerso nel quotidiano ma proteso verso una dimensione spirituale, dove l’umano e il divino si toccano senza confondersi. La seconda sezione dà voce a un sentimento che resiste nel tempo, si misura con la materia, si rinnova nella fatica dell’esistere. Infine, nella terza parte, un naufrago in piscina galleggia tra ricordi e proiezioni, in un mondo liquido dove passato e futuro si sfiorano in una sospensione emotiva. Con Khalvat, Foltran conferma la sua capacità di dare forma a un lirismo sobrio e profondo, che intreccia riferimenti culturali, tensione spirituale e sensibilità contemporanea

Lorenzo Foltran è nato a Roma e vive in Francia. Dopo gli studi in italianistica all’Università Roma Tre, ha conseguito un master in management dei beni culturali tra l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’École Supérieure de Commerce de Paris. Ha lavorato in Italia e Francia per festival e istituzioni culturali (tra cui la Casa delle Letterature, l’Institut français e la Fête de la Gastronomie). Ha pubblicato In tasca la paura di volare (Oèdipus, 2018) e poesie su riviste letterarie e quotidiani come La Repubblica. Vincitore del Concorso Nazionale Sinestetica nel 2019, ha già pubblicato con Graphe.it Il tempo perso in aeroporto (2021).

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