Un fantasy storico sulla nascita di una delle figure più oscure e affascinanti della storia

 

Questa è la copertina di un romanzo storico o fantasy intitolato "VLAD IL FIGLIO DEL DRAGO" di Luca Arnaud, appartenente alla serie "LE CRONACHE DI DRACULA".

Descrizione Visiva e Atmosfera
La copertina ha un'atmosfera epica e cupa, dominata da colori scuri e drammatici come il blu notte, il rosso sangue e l'oro. L'illustrazione sembra dipinta digitalmente, con una luce e un'ombra molto intense.

Soggetto Principale:

Al centro della copertina, di spalle e rivolto verso un paesaggio montuoso, si erge una figura di un guerriero o re in armatura scura.

Indossa una corona appuntita e un lungo mantello scuro orlato di rosso, che drappeggia dietro di lui.

Sulla schiena del mantello è visibile un ricamo o un simbolo di un drago d'oro.

La figura regge una spada impugnata con la mano destra.

Sfondo:

Il guerriero è circondato da una foresta di lance e vessilli scuri e laceri che si innalzano da un campo di battaglia o da una pianura.

Dietro di lui si innalzano montagne rocciose dipinte con tonalità di blu e rosso.

Sulla cima di una montagna è visibile la sagoma di un castello o fortezza minaccioso, illuminato da una luce cupa.

Il cielo è scuro e agitato, accentuando il senso di conflitto e dramma.

Elementi Testuali
Autore e Titolo:

In alto, l'autore "LUCA ARNAÙ" è scritto in caratteri gialli più piccoli.

Il titolo principale "VLAD" è in caratteri grandi, maiuscoli e dorati, con un effetto metallico e lucido che lo fa risaltare.

Sotto, il sottotitolo: "IL FIGLIO DEL DRAGO" è in caratteri bianchi.

Serie ed Editore:

In basso, il nome della serie "LE CRONACHE DI DRACULA" è in caratteri gialli.

Sotto ancora, il logo dell'editore "MURSIA" è in un riquadro giallo.

Impressione Generale:
La copertina è estremamente evocativa e si adatta perfettamente a un racconto su Vlad l'Impalatore (il personaggio storico spesso associato a Dracula), utilizzando potenti simboli di regalità, guerra e l'emblema del drago. L'atmosfera è tesa e promette un'avventura epica e oscura.

Edirne, Impero Ottomano, 1431. Il giovane Vlad, principe di Valacchia, è prigioniero alla corte del sultano Murad II, ostaggio di un’alleanza tradita. In un mondo di intrighi e pericoli, dove la morte è una costante minaccia, Vlad deve imparare a sopravvivere. Accanto a lui, il fratello minore Radu, che sceglie una via inaspettata e spezza un legame indissolubile. Tra antiche sfide, amori proibiti con l’enigmatica Leila e spietate condanne, Vlad si forgia nel fuoco dell’odio e della vendetta. Ma quando il destino gli offre una possibilità per riconquistare il suo trono, si trova di fronte a una scelta impossibile: l’alleanza con i carcerieri o un piano segreto per salvare la cristianità dall’avanzata ottomana? Un epico viaggio di formazione, tradimento e vendetta che dà vita a una delle figure più oscure e affascinanti della storia.

Dichiara l’Autore: «La mia idea era quella di andare alle sorgenti della leggenda, alla scoperta di colui che aveva dato origine al mito di Dracula: Vlad III di Valacchia, Drăculea, Vlad Țepeș l’impalatore. Cosa poteva aver fatto, visto, passato, vissuto sulla pelle un uomo per arrivare a essere considerato così cattivo da diventare il Vampiro, il simbolo stesso del Male? E perché, per il suo popolo – per la gente di Romania – Vlad è, al contrario, un eroe romantico, un condottiero senza paura capace di difendere la sua terra dagli ottomani per anni?»

 Prologo: «Segesvara, capitale del principato di Transilvania. 2 novembre 1431, giorno dedicato ai morti. Le campane della grande torre quadrata che dominava i tetti di Segesvara ruppero il silenzio dell’alba con i loro rintocchi funebri, chiamando i fedeli in chiesa per la prima messa. Era il 2 novembre, il giorno più triste dell’anno, dedicato alla memoria dei defunti. Quell’anno, la ricorrenza sembrava ancora più cupa: molte famiglie piangevano la perdita di un parente per la febbre maligna che continuava a mietere vittime. La città viveva nel terrore. A sud la situazione era ancora più drammatica: le sentinelle sul Danubio segnalavano bande di predoni bulgari e ottomani che sconfinavano nel Sacro Romano Impero per un po’ di bottino. Assassini, ladri e disertori in cerca di cibo, schiavi e donne per i loro harem, che uccidevano e bruciavano ogni cosa sul loro cammino lasciando dietro di sé una scia di sangue e devastazione.»

Luca Arnaù, genovese di nascita e milanese d’adozione, è giornalista, sceneggiatore e scrittore. Ha iniziato come cronista nella redazione di un grande quotidiano, e ha poi diretto riviste come «Eva 3000», «Vip», «Ora» e «Epoca». Per la televisione ha firmato la serie Italians (2021), e ha debuttato al cinema con la sceneggiatura del film La Banda del Buffardello il manoscritto di Leonardo (2022). Autore di thriller storici, ha pubblicato Le Dieci Chiavi di Leonardo (2021, tradotto in 19 Paesi), L’Enigma di Leonardo (2022), Yeshua – Il Prescelto (2023) e Gli Arcani di Leonardo (2024).

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