
Con Dietro l’orizzonte un mondo Angela Nanetti torna a raccontare la vita con la sua scrittura intensa e limpida, capace di trasformare la memoria privata in romanzo universale.
Al centro c’è Ermelinda, una ragazza che cresce negli anni del boom economico, tra i silenzi del padre – muratore inquieto che parte senza avvisare, lasciando dietro di sé solo una valigia consunta – e le accuse della madre, che non perdona e non dimentica. In questo vuoto di affetti, Ermelinda deve imparare a cavarsela da sola: il primo impiego in una fabbrica di serramenti, i compagni di lavoro, le ambizioni, le prime sconfitte e le prime vere conquiste.
Nanetti ci regala una protagonista che non si arrende. Fragile e testarda, Ermelinda affronta la vita con la stessa ostinazione con cui, da adolescente, si ripete che un giorno prenderà anche lei quella valigia per partire verso l’orizzonte. È la storia di una donna che cerca di spezzare il destino delle generazioni precedenti, trasformando il dolore in forza e la solitudine in desiderio di futuro.
Dietro l’orizzonte un mondo è un romanzo familiare e insieme sociale: una saga che attraversa i cambiamenti di un Paese intero, dagli anni Sessanta all’alba della modernità. Dentro c’è il profumo del pane appena sfornato, il clangore delle officine ribattezzate «Malebolge», le discussioni sul Bologna allo stadio, ma anche il peso del giudizio altrui e il coraggio di scegliere la propria strada.
Angela Nanetti, autrice per ragazzi e adulti, firma qui una narrazione emozionante e coinvolgente, capace di toccare corde profonde e di parlare a tutti: a chi ha conosciuto il dolore dell’attesa, a chi ha sentito il bisogno di partire, a chi ha trovato, finalmente, la forza di restare.
Un libro che ci ricorda che dietro ogni valigia chiusa, dietro ogni orizzonte intravisto, c’è sempre un nuovo mondo che aspetta solo di essere vissuto.
Scoprii in quei mesi che la sua nostalgia era autentica, simile a quella del naufrago che aspetta su un’isola di vedere qualcosa all’orizzonte, una linea, una forma che assomigli a ciò che conosce e che ha perduto, per potersi ritrovare.
Angela Nanetti è nata a Budrio (Bologna) e si è laureata in Storia medievale. Ha insegnato nelle scuole medie e superiori di Pescara, dove risiede. Dal 1984 a oggi ha pubblicato più di venti romanzi per ragazzi, molto dei quali premiati in Italia e all’estero, tra i quali si ricorda Mio nonno era un ciliegio (Einaudi ragazzi). È tradotta in 25 Paesi. Il bambino di Budrio (Neri Pozza, 2014) è arrivato finalista alla prima edizione del Premio Neri Pozza e ha vinto il Premio Terriccio, riconoscimento al romanzo storico.
