Tra realtà e finzione narrativa, la conquista quotidiana di una normalità che con l’Alzheimer non c’è più

La copertina, in bianco e nero, mostra una persona anziana che si copre una parte del viso con la mano. L'immagine è un primo piano che si concentra sulla mano rugosa e il lato del volto. La persona indossa una tuta sportiva bianca con una cerniera.

Al centro dell'immagine, in alto, sono scritti il nome dell'autore e il titolo del libro:

CESARE PASTARINI

LA STRATEGIA

DELLA DOLCEZZA

In basso, al centro, si trova un logo che raffigura una tartaruga gialla e blu con la lettera "N" al centro.

La strategia della dolcezza è la storia di una cura. La cura di una malattia progressiva e inguaribile, che trova sollievo nella verità che ogni essere umano è comunque curabile. Ma questo libro è anche il viaggio nella memoria di un uomo di cinquant’anni che si trova a dover fare i conti con un’altra memoria: quella che l’anziano padre ha perso a causa di un disturbo cognitivo. E che, come per privilegio, diventa suo figlio.

 

 «E in quale modo potremmo riuscire a relazionarci con chi fatica a farlo con noi? È dura. Molto. Intanto occorre cautela, contare fino a dieci funziona sempre. Non c’è bisogno di essere esperti di montagna per sapere che è impossibile fermare una valanga. Invece bisogna essere esperti di montagna per tentare di prevedere quella slavina e fare in modo che faccia meno danni possibili. Il fatto è che quando ci troviamo di fronte a un malato di demenza o di altre patologie neurologiche, siamo nella condizione di non essere riusciti a prevedere nulla, ci troviamo improvvisamente a sentire uno scricchiolio dei ghiacci e a dover fermare la valanga con le nostre mani senza che nessuno abbia dato l’allarme. Allora, siccome è impossibile porre argini immediati, abbiamo il dovere di ricordare ciò che diceva sant’Agostino riferendosi ai bambini: «L’innocenza risiede nella fragilità delle membra, non nell’anima». Attrezziamoci tirando fuori da quello zaino la nostra dote più grande: l’umanità.»

 

Cesare Pastarini, giornalista e scrittore parmigiano, ha intervistato i più grandi cantautori italiani, tra cui Fabrizio De André, Lucio Dalla, Paolo Conte, Roberto Vecchioni, Ligabue, Jovanotti, Francesco De Gregori. Ha realizzato vari libri, alcuni di questi per progetti benefici: ricordiamo Parma RockIl papà delle favoleIllustri conosciutiTi prendo in parolaOh no! Di nuovo qui? È cofondatore di “Maschi che si immischiano”, associazione contro la violenza sulle donne. Tra le sue attività di volontariato ricordiamo quella in una comunità di minori in affido. Nel 2016 all’Università di Pavia ha ricevuto il Premio Uomini Illuminati e nel 2019 a Montecitorio il Premio Pandora

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