«La guerra contro il passato» di Frank Furedi

La copertina del libro, intitolato "La guerra contro il passato", ha uno sfondo bianco.

Il titolo è scritto in un carattere grande e arancione nella parte superiore della copertina. Sotto il titolo, in un carattere più piccolo e nero, si legge il sottotitolo: "Cancel culture e memoria storica".

Al centro della copertina si trova l'immagine principale: una scultura che raffigura un volto classico (simile al David di Michelangelo), avvolto in un sacchetto di plastica trasparente. L'immagine è in bianco e nero, creando un forte contrasto con lo sfondo e i testi arancioni.

In basso, il nome dell'autore, Frank Furedi, è scritto in un carattere grande e arancione, mentre la dicitura "Prefazione di Andrea Zhok" è in nero, appena sopra.

Sul lato sinistro, quasi al centro, è presente un piccolo logo, mentre il nome dell'editore, Fazi Editore, è scritto in verticale lungo il lato destro.

È in corso una guerra contro il passato: statue abbattute, parole bandite, libri e opere d’arte messi all’indice, programmi scolastici “decolonizzati”. Sotto i vessilli della cancel culture e del politicamente corretto, è in atto una crociata culturale e morale che punta a riscrivere la memoria storica dell’Occidente. Persino le sue conquiste più alte – dalla filosofia greca all’Illuminismo, fino alle scoperte scientifiche della modernità – vengono oggi accusate di complicità con lo sfruttamento e l’oppressione. Ridurre la storia occidentale a un elenco di colpe è ormai diventato un riflesso diffuso nel dibattito pubblico e accademico. In questo saggio, il sociologo Frank Furedi – tra i più lucidi analisti delle dinamiche culturali contemporanee – prende posizione contro la sistematica delegittimazione ideologica del passato, dei suoi simboli e dei suoi valori. E ne denuncia con forza i rischi: per la libertà intellettuale, per l’identità collettiva, per il futuro stesso della nostra società. «L’intero retaggio storico della civiltà occidentale è stato trasformato in un campo di battaglia», scrive Furedi, «la posta in gioco in questo conflitto non potrebbe essere più alta. Perché quando si contamina il passato diventa quasi impossibile dare un senso alla vita delle persone nel presente». Come nota Andrea Zhok nella prefazione, «la forma che prende tipicamente questo intento di giustizia postuma è quella di una correzione del passato nel passato, non delle conseguenze materiali presenti. L’operazione non tocca mai proprietà e capitali […] ma incide in maniera pesante quanto arbitraria sulle forme di vita presenti». Una società che perde il contatto con la propria storia smarrisce se stessa. E sprecare l’eredità del passato significa anche tradire ciò che di meglio l’umanità ha costruito. Sfidare questa deriva, avverte Furedi, è una delle battaglie intellettuali più importanti del nostro tempo.

 

Frank Furedi. Nato nel 1948 in Ungheria, è professore emerito di Sociologia all’Università del Kent, nel Regno Unito. Autore di 26 libri, in italiano sono stati pubblicati: Il nuovo conformismo (Feltrinelli, 2005), Che ­fine hanno fatto gli intellettuali? I fi­listei del XXI secolo (Raffaello Cortina, 2007), Fatica sprecata. Perché la scuola oggi non funziona (V&P, 2012), I con­fini contano. Perché l’umanità deve riscoprire l’arte di tracciare frontiere (Meltemi, 2021), Contro la psicologia. Come la deriva terapeutica rende vulnerabili individui e società (Feltrinelli, 2023).

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