Scritti per affrontare l’attualità e l’esistenza attraverso il filtro del pensiero

La copertina del libro "A BORDO - Cronache di navigazione a vista" di Claudio Sottocornola presenta un design pulito e minimalista, dominato da una famosa opera d'arte giapponese e da una citazione filosofica.

Ecco una descrizione dettagliata:

Sfondo: La copertina ha uno sfondo bianco uniforme, che mette in risalto tutti gli elementi.

Titolo e Autore:

In alto, in un carattere nero in maiuscolo, è riportato il nome dell'autore: "CLAUDIO SOTTOCORNOLA".

Sotto il nome dell'autore, il titolo principale "A BORDO" è scritto in caratteri più grandi e in grassetto, anch'essi neri.

Ancora sotto, in caratteri più piccoli e neri, c'è il sottotitolo: "CRONACHE DI NAVIGAZIONE A VISTA".

Immagine Centrale: Al centro della copertina è riprodotta l'iconica xilografia giapponese "La Grande Onda di Kanagawa" di Katsushika Hokusai. L'immagine mostra un'imponente onda blu scura e schiumosa che si innalza, con piccole imbarcazioni in balia delle onde e il Monte Fuji visibile in lontananza sotto un cielo chiaro. L'opera è contenuta in un riquadro con un bordo sottile.

Citazione: Sotto l'immagine dell'onda, in corsivo e in colore viola, è riportata una citazione: "Quando il pensiero si immerge nell'attualità rischia di perdersi, a meno che non abbia radici nel cielo del mythos, ove si nutre di bellezza e di speranza".

Loghi Editore: Nella parte inferiore della copertina, in un'area viola, sono presenti due loghi.

A sinistra, il nome "Gammard" in corsivo.

A destra, un logo stilizzato che assomiglia a una "p" rovesciata o un simbolo astratto.

Nel complesso, la copertina è elegante e suggestiva, combinando l'arte classica con la tipografia moderna e una riflessione profonda, che ben si adatta a un libro di "cronache di navigazione" sia in senso letterale che metaforico.

Il nostro quotidiano è un intreccio vibrante di spunti divergenti ed esperienze eterogenee: momenti di intuizione folgorante e improvvisi “black out” mentali, picchi di meraviglia e cadute nell’accidia. È la navigazione di un’esistenza delimitata da precisi confini spazio-temporali. La traduzione letteraria di questa complessità non poteva che assumere la forma di uno zibaldone: una collezione di scritti disparati e occasionali, dettati da urgenze contingenti. Il risultato è un affresco composito della contemporaneità.

L’autore ha costruito quest’opera con l’ostinata volontà di andare controcorrente, esponendosi “anche su questioni che pertengono alle mene dei talk show, cioè al pratico, al quotidiano e al politico”. Pur consapevole delle inevitabili conflittualità, rifiuta categoricamente di essere annoverato tra le “coscienze bene ammaestrate”. Nonostante il retroterra culturale che affonda le radici in pensatori come Sartre e Marcuse e nelle istanze post-’68, il libro non si tira indietro: empatizza con le ragioni della Destra, osserva con lucidità disincantata l’ideologia bergogliana, denuncia le assurdità di una burocrazia elefantiaca e il declino di periferie malgestite. Ma non solo: smaschera l’illusione di un antifascismo ancorato alla paura di un ritorno del ‘900, cieco di fronte agli immani pericoli tecnocratico-digitali del nuovo millennio. La polemica con il tardo capitalismo economico-finanziario è un filo rosso che attraversa l’intera opera. Declassare il materialismo storico-dialettico a “mythos fondativo” consente di integrare la sua “pars destruens” nel programma dell’opera. Eppure, la sua bussola, in aperto contrasto con la cultura woke dominante, resta l’attraversamento profondo della propria cultura e tradizione – dall’arte alla spiritualità, dal pensiero alla storia – in un dialogo costante con il presente, nel tentativo di salvare la residua speranza che ci abita.

 

Claudio Sottocornola (Bergamo, 1959) si è laureato all’Università Cattolica di Milano con una tesi in Storia della teologia. Già ordinario di Filosofia e Storia nei licei, è stato anche docente di IRC, Materie letterarie, Scienze dell’educazione e Storia della canzone e dello spettacolo alla Terza Università di Bergamo. Iscritto all’Ordine dei giornalisti dal 1991, ha collaborato con diverse testate, radio e tv. Come filosofo si caratterizza per una forte attenzione alla categoria di interpretazione, alla cui luce indaga il mondo contemporaneo, ed ha spesso utilizzato musica, poesia e immagini per parlare a un pubblico trasversale, nelle scuole, nei teatri e nei più svariati luoghi del quotidiano. È autore di numerose pubblicazioni, che coinvolgono tre aree tematiche prevalenti: l’autobiografia intellettuale, la cultura popular contemporanea, l’attuale crisi del sacro in Occidente e la sua possibile rimodulazione teologico-filosofica. Fra le opere più recenti, Saggi Pop (Marna, 2018), Parole buone (Marna/Velar, 2020), Occhio di bue (Marna, 2021), Tra cielo e terra (Centro Eucaristico, 2023), Così vicino, così lontano (Velar, 2023).

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