Nel corso della storia, la comparsa e la diffusione su larga scala di tecnologie che hanno contribuito a riplasmare la rappresentazione di sé e del mondo hanno sempre generato paure e previsioni “apocalittiche”. È andata così con la scrittura alfabetica, con la fotografia, con il cinema, con la televisione e anche con Internet. Senza eccezione, ogni rivoluzione tecno-scientifica ha partorito profeti di sventura e cantori dei disastri che le “macchine” avrebbero prodotto sugli individui e sulla società. Oggi l’atteggiamento prevalente non è cambiato. Sul banco degli imputati abbiamo il digitale – e in particolare la sua declinazione ritenuta più pericolosa, soprattutto per i giovani: lo smartphone. Disattenzione, ansia, isolamento sociale, sindrome da ritiro sono solo alcuni dei sintomi con cui si tende a diagnosticare la morbosa dipendenza dalla tecnologia più temuta e più utilizzata. C’è chi rimpiange un’umanità perduta e chi invece rincorre “patenti” o divieti. Saranno queste le soluzioni più efficaci? E, ancor prima, sono attendibili le analisi, le argomentazioni e le narrazioni che sembrerebbero legittimare questi rimedi? Gli autori di questo libro partono da qui. Smascherando false ideologie e inutili scorciatoie, fanno il punto sullo stato dell’arte della ricerca neuroscientifica per arrivare a prospettare orizzonti culturali e educativi in grado di fare i conti con le sfide e le criticità che una società digitalizzata inevitabilmente porta con sé.
Biografia degli autori
Vittorio Gallese
Vittorio Gallese, uno dei più autorevoli neuroscienziati del nostro tempo, ha fatto parte del gruppo che nel 1992 ha individuato i “neuroni specchio”, la scoperta italiana più citata nella letteratura internazionale. Insegna Fisiologia all’Università di Parma e nel 2013 la Società psicoanalitica italiana gli ha assegnato il premio Musatti. Nelle nostre edizioni ha pubblicato La nascita della intersoggettività (con M. Ammaniti, 2014), Lo schermo empatico (con M. Guerra, 2015), Cosa significa essere umani (con U. Morelli, 2024), e Oltre la tecnofobia (con S. Moriggi e P.C. Rivoltella, 2025).
Stefano Moriggi
Stefano Moriggi è professore associato di Cittadinanza digitale e di Società e contesti educativi digitali presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. È membro della McLuhan Foundation (Toronto) e del CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Innovazione e alla Tecnologia) – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Nelle nostre edizioni ha pubblicato Oltre la tecnofobia (con V. Gallese e P.C. Rivoltella, 2025).
Pier Cesare Rivoltella
Pier Cesare Rivoltella è professore ordinario di Didattica e tecnologie dell’educazione presso l’Università di Bologna e membro della Commissione scuola dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Nelle nostre edizioni ha curato Apprendere a distanza (2021) e pubblicato Neurodidattica (nuova edizione, 2024) e Oltre la tecnofobia (con V. Gallese e S. Moriggi, 2025).