Recensione- La molla e il cellulare

 

Spesso si confondono alcuni termini o si utilizza un termine al posto di una altro. Ed è proprio su questo bilico linguistico che Marco Malvaldi e la moglie Samantha Bruzzone incentrano il testo “La molla e il cellulare” (Raffello Cortina Editore, 2022) con l’aiuto extra delle grafiche di Francesca Fortino.

Un libro che, ricorrendo all’elemento del gioco, cerca di definire la differenza che c’è tra una scoperta e un’invenzione, delineando chiaramente cosa differenzia le due realtà: una scoperta non è un’invenzione, ma non per questo ha meno valore. Anzi, spesso è proprio chi scopre qualcosa a dare l’incipit per l’invenzione di qualcosa di nuovo.

In questo mondo esiste tutto non c’è bisogno di inventare nulla? Assolutamente no. Se tutti avessero pensato in questo modo, a questo punto non avremmo il Touchscreen, invenzione di Federico Faggin.

In due autori tracciano un percorso interessante, lineare e mai noioso sull’importanza di “rompere per capire” cose c’è dentro, come funziona e fare qualcosa di nuovo cosa sogno gli atomi, gli elettroni e l’energia o come tutto si deforma. L’importante è mantenere sempre una giocosa curiosità, che permette di mettersi sempre in gioco non dare mai nulla per scontato.

 

 

Elisa Cutullè

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