L’8 luglio presso lo Staatstheater di Saarbrücken, il pubblico ha avuto modo, in un concerto di 90 minuti, di scoprire come i percussionisti, vivono e rappresentano la genesi.
Nella serata a cura di Katharina Molitor, la scenografia si presentava essenziale, solo pareti e teli monocromatici che, però, nel corso dello spettacolo prendevano vita grazie ad un ammaliante gioco di luci.
Con l’inizio del brano Silence must be, del compositore belga Tierry de Mey, Martin Henneke, ha dato il la della serata. Doppio gioco tra proiezione, coreografia muta e poi performance, si da inizio, nella solitudine, al mondo finché non arriva un altro musicista dall’alto.
Per tutta la serata si succederanno infatti giochi di luce, movimenti di palchi che si abbassano, inclinano, spariscono, diventano multilivelli e strumenti che sembrano sbucare da tutte le parti. Non importa che in scena ci siano, due, sette o i cinque musicisti: la creazione del mondo, la nascita della vita, delle comunicazione, della lotte e la trasformazione, rimangono il tema permanente della serata. Non si può non rimanere affascinati quando nell’esecuzione di Marimba phase di Steve Reich, i due percussionisti creano un’unità sonora fino all’ultima nota.
Martin Hennecke, Thorsten Muschiol, Fedor Podranski, Marc Strobel, Johannes Walter, Matthias Weissenauer e Stefan Wunn, accompagnati dalla banda Bergkapelle St. Ingbert e. V. 1839 diretta da Matthias Weißenauer hanno saputo fornire un percorso evolutivo acusiticamente interessante.
Interessante anche la prima assoluta della composizione di Sebastian Voltz, Frogfish and Sloth- Concertino for Marimba and Winds, che ha visto, come unica performance , la presenza di pesci e uccelli come elementi decorativi.
La conclusione è spettata a Also Sprach Zarathustra di Richard Strauss, presentata però in una nuova veste, grazie all’arrangiamento di Matthias Weissenauer, che ne esaltava la leggerezza e la serietà, proiettando, durante l’esecuzione, la storia dell’evoluzione umana (nel bene e nel male) su tre schermi.
Prossimo (e ultimo) appuntamento: 13 luglio 2016
Per info e biglietti
Elisa Cutullè