Lunedì 19 gennaio 2015, alle ore 16,30 presso la sede del COM.IT.ES./SB, l’Ambasciatore d’Italia Pietro Benassi, accompagnato dal Console Generale Min. Plen. Cristiano Cottafavi ha incontrato i cittadini italiani della regione saarrese. All’invito del Cav Di Rosa, Presidente del Comites, hanno risposto circa 50 cittadini italiani, curiosi, da un lato, di conoscere il console e, dall’altro anche sapere come erano andati a finire gli incontri con il ministro Krampf-Karrenbauer che si erano tenuti nella mattina.
L’ambasciatore ha salutato la collettività, raccontando di se stesso ed ammettendo di essere stato in quel gruppo di governo che, all’epoca decise dei tagli economici da effettuare presso le sedi all’estero.
Il pubblico ha manifestato il proprio dissenso con la politica italiana attuale, i tagli effettuati e la difficoltà di interagire con il Consolato di Francoforte anche perché, spesso, non si sa quali siano gli interlocutori.
L’ambasciatore Benassi ha risposto a tutte le domande poste dai suoi concittadini, riformulando al risposta nei casi in cui non era stata recepita per come l’aveva intesa.
Ha spiegato, ai presenti, che il taglio del Consolato di Saarbrücken, così come quello di Norimberga, era stato deciso al fine di creare il minore impatto per quanto riguarda i posti di lavoro. Ha ribadito inoltre che, sebbene fossero stati messi a disposizione altri locali per la sede del Consulato, il problema non sussisteva nella mancanza di una sede, ma nella decisione del Governo di effettuare dei tagli che hanno colpito non solo alcune sedi della Germania, ma anche altre in Europa. Anche l’Istituto di Cultura Italiano in Lussemburgo, per esempio, è stato chiuso il 31 dicembre 2014.
Considerando però che, come anche sottolineato da alcuni interventi, il viaggio da Saarbrücken a Francoforte non è proprio una passeggiata, ha manifestato l’intenzione di istituire uno sportello per i cittadini con una presenza di funzionari dell’ambasciata. Ancora non era in grado di definire le modalità del progetto, ma la ricorrenza minima dovrebbe essere ogni 10 giorni. Questo sportello servirebbe come punto di raccolta di richieste per il Consolato di Francoforte.
In considerazione del fatto che, al momento, ogni impiegato consolare ha, matematicamente, in gestione 6.000 cittadini, l’ambasciatore ha ammesso che la mole di lavoro è immensa e che, certamente, ci possono essere dei disservizi. Ha invitato il pubblico, inoltre, a contattare il consolato via email o telefono indicando però chiaramente quel che si desidera. In questo modo il tempo degli impiegati consolari può essere ottimizzato e le richieste lavorate più velocemente.
L’ambasciatore si è dimostrato anche molto ottimista per i risultati dell’incontro con il ministro: ha infatti rassicurato i presenti che la cattedra di Italianistica non verrà chiusa e che, sempre nell’ottica si sveltimento dei processi, ci sono in corso delle trattative per verificare la possibilità di poter ottenere servizi come autentica di firma direttamente presso i comuni tedeschi di residenza.
Ovviamente queste sono cose che non possono succedere in un attimo. L’ambasciatore ha indicato che, in un lasso di tempo di 90 giorni, verrà nuovamente a Saarbrücken per verificare la situazione e comunicare lo stato dei progetti.
Elisa Cutullè