Il 4 Dicembre: La comunità italiana del Saarland incontra il Console Generale Bernardo Carloni

In data 4 Dicembre 2010, presso i locali della Missione Italiana di  Saarbrücken  della Rheinstrasse, si è svolto, dalle 15:00  alle 17:00, l’incontro con il Console Generale Bernardo Carloni.

L’incontro è stato promosso dal Comites-Saar- di cui è presidente Giovanni  Di Rosa- con lo scopo di permettere uno scambio sui servizi consolari che verranno offerti dallo sportello consolare di Saarbrücken.

Come sottolineato da Liliana Rino-Calabrese nell’intervento introduttivo, nel corso di un processo di ristrutturazione “finanziaria”, il Consolato di prima classe di Saarbrücken è stato “declassato a “sportello consolare” alle dipendenze del Consolato Generale di Francoforte sul Meno.

Il Consolato Italiano era stato costituito nel 1961, in seguito alla decisione dello Stato Italiano di staccare la regione del Saarland dalla zona di competenza del Consolato Generale di Francoforte: l’azione era stata una conseguenza delle denunce di cui, all’epoca, erano oggetto gli uffici consolari preposti. Dopo quasi 50 anni, si ritorna “alle origini”. Sono cambiate certamente le prose, le necessità e le condizioni degli Italiani nella regione: meno differenze linguistiche, più integrazione sociale, miglior benessere economico.

Nello sportello consolare sono rimasti effettivi 4 impiegati  per un bacino di utenza di 23.000 italiani. Il risultato, per quanto importante, è tuttavia il risultato  di una  serie  di manifestazioni guidate e sostenute degli Italiani in Saarland, dal Comites che si sono svolte nel corso di un anno. Diversi son stati quelli che, tra i presenti, hanno sottolineato come il risultato sia frutto di una presa di coscienza popolare e di un impegno personale dei cittadini residenti all’estero che hanno saputo lottare, con coscienza di causa, compostezza e determinazione, per continuare ad avere una rappresentanza consolare nella propria regione. Non è, in effetti, una scelta presa semplicemente dall’alto, bensì una effettiva dimostrazione di come i cittadini italiani abbiano veramente “sentito” propria una realtà statale.

 

Il Console ha sottolineato che lo sportello consolare di Saarbrücken è come se fosse Francoforte: gli tenti che si rivolgeranno allo sportello saranno trattati come se andassero a Francoforte: nente giri di telefonate o rimandi all’infinito. Una qualsiasi richiesta deve essere presentata allo sportello di Saarbrücken come lo si faceva prima: saranno poi i dipendenti consolari a mettersi in contatto con Francoforte per definire il tutto. Unico “neo”, finché il meccanismo non sarà ben oleato, è che bisognerà sicuramente mettere in conto tempi maggiori per il disbrigo delle pratiche; in altri termini, muovendosi per tempo e non aspettando l’ultimo minuto, non cambierà in effetti nulla. Carloni, per enfatizzare l’unione indissolubile dello sportello consolare del Saarland con Francoforte, ha sottolineato anche come, per assurdo, anche un cittadino italiano dell’Assia potrebbe recarsi a Saarbrücken per i disbrigo di una pratica, nel caso in cui gli risultasse più conveniente.

Il Console ha anche sottolineato che altri Consolati “importanti” nelle proprie realtà sociali, come quello di Mannheim in Baden-Württemberg e quello di Amburgo, rischiano di essere completamente chiusi o “sostituiti” da un Consolato onorario. Ci si auspica, come sottolienato da Mauro Montanari,  che l’esempio dello Sportello Consolare si Saarbrücken possa rappresentare un precedente che porti l’Amministrazione a decidere di convertire queste strutture a vantaggio del cittadino del bacino di utenza.

Presenti alla manifestazione erano non solo i rappresentanti di Enti, Associazione ed altre realtà associative sul territorio, ma anche diversi italiani interessati a conoscere personalmente il console e a capire cosa verrà offerto e come. Sono state sottoposti esempi di problemi pratici e questioni personali che non sono state evase, bensì puntualmente analizzate e trattate non solo dal Console, ma anche dal Presidente del Comites, dal Console e dallo staff del Consolato.

Il console, alla conclusione dell’incontro, ci ha tenuto a conoscere personalmente tutti i presenti per conoscere background, aspettative e desideri.

 

Elisa Cutullè

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