Giardini delle Esperidi Festival – 21_24 settembre

Il programma del Festival 2017 impiegherà tutti i sensi per esprimere l’amore per i luoghi. Dal gusto all’ascolto, dai laboratori pratici e manuali a quelli fotografici sullo sguardo, dai profumi delle erbe di montagna alle meditazioni per scoprire l’essenza energetica dei posti che attraversiamo attraverso il sesto senso dell’appartenenza.

Tutto inizierà il 16 settembre con un incontro-anteprima che suggella il proposito di “fare rete tra i borghi” della Presila, obiettivo condiviso che il festival porta avanti da anni. A lavorare insieme per la valorizzazione delle Aree interne ci saranno i sindaci di Zagarise (Domenico Gallelli), Albi (Luigi Piccoli), Magisano (Antonio Lostumbo) e Soveria Simeri (Mario Amedeo Mormile) che dialogheranno con Maria Faragò ideatrice dell’intero progetto. L’incontro, che si svolgerà proprio in uno dei borghi aderenti, Soveria Simeri, prevede un reading-concerto dei Noir Col seguito da una degustazione in serata.

Dal 21 al 24 settembre invece, saranno quattro giorni intensi, per gambe forti, menti creative e orecchie buone.

L’incontro di apertura vedrà tutti i partner e gli enti amici del Festival come il Comune di Prato, il Parco Nazionale della Sila, paesologi, antropologi, archeologi confrontarsi su questo Mediterraneo rurale che abbiamo deciso di riscoprire in una conversazione che di anno in anno porta nuovi spunti e nuovi progetti.

Si inizierà mangiando tra i boschi cibi tipici della tradizione prodotti da aziende locali nei pic-nic d’autore, con artisti, archeologi, poeti. Si parlerà, davanti a prodotti a km 0, della Calabria interna e antica, un tuffo nel passato archeologico di una regione piena di sorprese ma anche di falsi storici.

L’impegno per lo studio e la rivalutazione del territorio da parte di Giardini è una promessa: già da parecchie edizioni Giardini delle Esperidi scopre tesori storici nascosti e dimenticati, li riporta alla luce e ne dà il racconto che meritano. Quest’anno è la volta di un antico opificio tessile di origine basiliana, “a’ machina da’a lana”, un’enorme opera di architettura industriale che viene ricostruita e riportata alla luce per iniziativa del Festival e del Comune di Zagarise. Lì gli ospiti e i partecipanti si concederanno un momento di intrattenimento culturale, archeologia, musica e degustazione.

Quanto all’appuntamento più atteso, il trekking poetico, quest’anno per l’occasione Giardini delle Esperidi – sempre in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Zagarise – ha avviato i lavori di bonifica e ristrutturazione del terreno per riaprire il Canyon Timpe Rosse, l’opera d’arte naturale di arenaria rossa che si snoda attraverso la Sila piccola.

Durante il festival, poi, si presenteranno libri sulla forza del paese e dello spaesamento come quello dell’antropologo Mauro Francesco Minervino, Marino Magliani, Domenico Dara. Si susseguiranno conversazioni con l’etnobotanico Carmine Lupia direttore della Riserva Naturale Regionale Valli Cupe, i rappresentanti del Parco Nazionale della Sila, reading teatrali e di poesia (Grazia Fasanella, Imma Guarasci), si celebrerà la cucina calabrese con gli showcooking di Anna Aloi per LaC Tv. E ancora, spettacoli per adulti e bambini, laboratori creativi come Rural Mon Amour di Ivana Ruffolo tra i vicoli del borgo.

Non c’è niente di meglio dell’immagine per immortalare la Bellezza, per questo Giardini delle Esperidi propone ai partecipanti un workshop di fotografia con il fotografo di fama nazionale Damiano Errico, che con la collaborazione di Pietro Siragusa e dello stilista Ben Talarico riveleranno le regole dello scatto perfetto nelle lezioni di “Boschi, natura, nutrimento” nei luoghi del festival.

Immancabili gli interventi poetici e musicali della Casa della Paesologia di Trevico e di Riace, con la musica di ricerca di Pierluigi Virelli e Giuseppe Muraca che recuperano, studiano, conservano la preziosa tradizione orale calabrese. Una tradizione che si fa anche narrazione teatrale con la regista e attrice Imma Guarasci in una performance sul ciclo carolingio in Calabria. Non mancherà una piccola passeggiata archeologica nel sito di Vincolise, dove sorge la Casa museo Antonino Greco, patriota garibaldino. Collezioni rare, suppellettili d’epoca, un passato risorgimentale custodito nella piccola frazione di Magisano. Proprio lì, attraversare il Ponte delle Prenete ci darà il pretesto per ascoltare i racconti di creature leggendarie del significato dell’acqua della Sila con l’archeologo Francesco Cuteri.

Sono previste, infine, quattro mostre permanenti nei luoghi di maggiore rilevanza storica del paese di Zagarise: Poesaggio, installazione di poesia visiva di Anna Petrungaro, i Racconti zagaritani di Dario Borruto, gli Sguardi paralleli di Salvatore Minervino e i taccuini dell’edizione 2016 di GdE, L’artista, la sega elettrica e altre storie, di Doris Maninger, tutte forti testimonianze artistiche del cammino percorso dal festival in questi anni.

 

A fare da guida e senso di queste giornate, due progetti in divenire:

Bella per forza 30×60 il progetto di arte partecipativa che l’artista austriaca Doris Maninger ha realizzato per Giardini delle Esperidi in collaborazione con il Comune di Prato e che in questi mesi ha già entusiasmato molte comunità in tutta la Calabria: un tappeto-collage per definizione in progress, che unisce, si trasforma e trasforma. Colori, disegni, motivi che hanno una forte specificità “individuale” e che sommandosi gli uni agli altri, creano una nuova entità formale ed estetica. Produzione di bellezza a mezzo di bellezza: l’unione “fa” la bellezza attraverso l’armonizzazione dei singoli contributi, nello stesso tempo insostituibili e intercambiabili. Le opere realizzate durante questi mesi saranno esposte in tutta la loro grandezza come è già accaduto nel Castello del borgo medievale di Caccuri.

 

Landscape Peels (bucce di paesaggi): Per la nuova edizione del festival l’Associazione Pensando Meridiano ha pensato ad un’azione riferita alla “resistenza protettiva” (buccia) dei territori e delle comunità che vivono nelle aree interne a difesa e resilienza delle loro tradizioni, terre, produzioni, cultura e paesaggi (l’amido) e quindi della cultura ambientale e sociale della Calabria. Una resilienza “forte ed identitaria” come la buccia di patata della Sila, patata della montagna di versante cosentino e catanzarese, per questo riconosciuta come capace di rendere più buona e dura la sua pasta interna, particolarmente ricca di amido da proprietà importanti e che la rendono unica e riconosciuta (IGP).

Sulla base di questo, Pensando Meridiano realizzerà per Giardini delle Esperidi un percorso esperienziale di luci, design e narrazione tutto rigorosamente ecosostenibile con pannelli realizzati con “tessere” tra loro giuntate, ideate in versione originale per il festival, con struttura stampata in 3D e inserti di stoffa, che attraverso dei simboli, narrano la storia della coltivazione della patata della Sila, la sua produzione geografica, la sua cultura produttiva e del lavoro, connessa a territori e comunità.

 

21 – 24 settembre 2017

Giardini delle Esperidi, il dialogo della Calabria con le aree interne

 

Di Giardini delle Esperidi si sono dette molte cose belle in questi anni. Ci hanno definito «modello di sostenibilità ambientale», «inno alle aree interne», «un format diverso in cui natura e arte si uniscono e dove il margine diventa centro», «un nuovo racconto della regione», «un festival di emozioni e suggestioni». Giardini delle Esperidi è stato finora tutto questo, superando per certi versi le aspettative, ma è molto di più nell’animo della comunità che lo ha costruito e oltre l’interesse mediatico. È un dialogo continuo di tutta la Calabria con la potenza delle proprie aree interne, ancora forse non valorizzate a sufficienza ma ben salde nei ricordi e nella percezione degli abitanti.

È la comunità provvisoria che abbiamo costruito in questi anni che ci ha insegnato come vivere i suoi spazi, prendendosi cura del progetto non con la ricettività (che è ancora una parola poco sostenibile) ma con l’accoglienza, non con la visibilità – che poi fortunatamente è venuta lo stesso in modo spontaneo – ma col sussurro del consiglio antico.

È stato e continuerà ad essere un dialogo produttivo in cui Giardini delle Esperidi ha insegnato ai paesi della Presila a sentirsi centro per tutto l’anno, con i loro monumenti, i loro prodotti e le loro cascate che non hanno nulla da invidiare ai mari cristallini di pochi chilometri più in là; a comunicarsi con le buone notizie, a dar valore al loro lavoro, che è spesso fatto del profumo del pane e del sapore dell’olio. In cambio la comunità ha insegnato a Giardini delle Esperidi che dal piccolo può nascere il miracolo, che ancora l’interno rimane l’unico luogo protetto dalla paura, che la fretta urla e non racconta, che gli spazi cambiano destinazione d’uso ma non nei ricordi.

Giardini delle Esperidi, il festival ecosostenibile della Calabria interna, ha così dato un nuovo senso ai luoghi storici, ha ricostruito un’antica fonte ai piedi del paese sotto gli occhi commossi delle anziane abitanti, ha reso la Torre Normanna residenza di mostre e conversazioni, ha scoperto l’arte – oltre che il mestiere – che sta dietro la tessitura dei tappeti, dietro la maestria dei cestai, dietro la cucina tradizionale e le ha messe in scena, come un abile regista che fa parlare tra loro bellezze diverse. Il trekking e la poesia, ad esempio, o la storia dei briganti con la performance teatrale, ma anche il paesaggio e la musica.

Ci piace sperimentare, che poi è l’opportunità e il rischio di chi è sempre in cammino, e lo faremo anche quest’anno con nuovi progetti e nuovi frutti.

Che sempre più viaggiatori possano fermarsi ad ammirare Zagarise, Albi, Magisano, Soveria Simeri, le Valli Cupe, il Parco Nazionale della Sila è una speranza, più che un obiettivo, perché Giardini delle Esperidi ha fatto della condivisione una delle sue caratteristiche più belle. C’è spazio per tutti quelli che comprendono la missione di cura dei luoghi di Maria Faragò, fondatrice e direttrice artistica del Festival, del Sindaco del Comune di Zagarise Domenico Gallelli che lo promuove, di tutte le associazioni che ne aiutano la realizzazione, di tutti i partner che si fanno carico della sua crescita ormai da anni.

I tempi sono maturi per costruire un laboratorio che si prenda cura dei luoghi fin dall’educazione dei piccoli, come ha fatto GiardiniLab durante tutta la primavera 2017 con varie iniziative per bambini, adulti, anziani. Ogni occasione è ancora buona per tutto l’anno. I quattro giorni del Festival, dal 21 al 24 settembre di questo 2017, infatti, sono solo la celebrazione di quello che è stato e che sarà, di quanto abbiamo imparato e di quanto abbiamo ancora da imparare ascoltando le voci antiche del margine e l’eco della Sila. Anche quest’anno si passeggerà a suon di musica, si canterà mangiando il cibo fatto bene, si discuterà di aree interne, di bellezza, di protezione dei nostri luoghi, cioè dell’identità comunitaria e dello spazio condiviso.

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