ANTEPRIMA DI GENNAIO: l’inedito del più grande autore brasiliano del ‘900, João Guimarães Rosa

14194186112264-tutanew

Per la prima volta in traduzione italiana un grande inedito di Guimarães Rosa, Tutameia. Terceiras estórias, una raccolta di racconti che esaltano le caratteristiche più peculiari e affascinanti della sua scrittura in un genere distante dalle lunghe narrazioni con cui si è soliti identificare l’autore di Grande Sertão. Un’infinità di personaggi e approcci letterari, di immagini, luoghi, percezioni: donne che per raffreddare l’ardore dei compagni somministrano droghe e poi con aria virginale inducono alla lussuria, assassinii, amori e gioie sullo sfondo di miserie e ricchezze che non hanno nulla a che fare con il denaro. E ancora: la regione del Centro–Oeste, il sertão minerario, le fazendas, i piccoli paesi, le grandi fattorie e i loro mandriani. Quaranta racconti brevi e quattro prefazioni “a malapena non narrative” che rendono l’insieme un meccanismo perfetto, in cui tutto è connesso e intriso di senso, dall’indice alle epigrafi, e in cui ogni parola si connette a ogni altra come in una perfetta ragnatela inondata da gocce di pioggia che al sole muta continuamente luminosità e forma.

L’autore
Guimarães Rosa è uno degli autori più importanti della letteratura mondiale novecentesca. Nato a Cardisburgo, nello stato del Minas Gerais, nel 1925, a soli sedici anni, si iscrisse alla locale facoltà di medicina. Iniziò il tirocinio a Itaguara, proseguito poi nel comune di Itauna, ove rimase per circa due anni e dove venne a contatto per la prima volta col mondo del sertão. Fu medico volontario nella Força Pública durante la Rivoluzione Costituzionalista del 1932: in quel periodo conobbe il futuro presidente Kubitschek. Per gran parte della sua vita svolse ruoli diplomatici in Europa e America Latina. La prima opera a farlo entrare da protagonista nella letteratura brasiliana fu Sagarana (1946), un’antologia di racconti ambientati nel sertão; ma la carriera diplomatica gli impedì di pubblicare nuove opere fino al 1956, anno di uscita dell’altra raccolta Corpo di ballo. Tuttavia il riconoscimento unanime della critica nei confronti della genialità dello scrittore brasiliano si deve a Grande Sertão. Nel 1963 le sue opere gli valsero l’ammissione con voto unanime nell’Accademia Brasileria de Letras.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *